«La svolta? Entro l'anno per la nuova Bagnoli lanceremo un concorso internazionale di idee sulla scorta del nuovo piano approvato in Cabina di regia...
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Con il piano approvato trasloca definitivamente Città della Scienza - fermo restando l'azione giudiziaria posta in essere dall'ex presidente Vittorio Silvestrini. «Sì - racconta Piscopo - una scelta urbanistica per liberare la linea di costa. Il nuovo Science center verrà ricostruito alle spalle di Corporea».
Entriamo nel concreto, perché il Piano è robusto e - senza troppi giri di parole - la Variante approvata straccia l'originario progetto di Vezio De Lucia. «Innanzitutto il risanamento ambientale con la valorizzazione del mare, la spiaggia pubblica di due chilometri, i servizi urbani integrati, le residenze, il recupero delle archeologie industriali con possibilità di riconversione dell'acciaieria che diventa un polo artigianale e culturale con dentro anche attività commerciali. Il tutto senza aumentare gli indici di fabbricabilità, anzi l'intera area per l'80% è destinata alla spiaggia e al parco. Rispetto al precedente progetto che prevedeva edificazioni per circa 500mila metri cubi siamo scesi a 220mila, la differenza è stata colmata con quelli che tecnicamente si chiamano beni e servizi, che vanno dal commercio alle altre attività come industrie leggere ad alto profilo tecnologico». Resiste - nel progetto - il famoso «Miglio azzurro» che all'inizio delle schermaglie tra Comune e Governo sembrava essere uno dei motivi del contrasto, da quelle parti si concentreranno molto delle attività dell'industria collegata al mare. «Il miglio azzurro è nell'area ex eternit a Coroglio dove è previsto un polo per la ricerca nautica e il centro velico». Prende corpo la nuova Bagnoli, le residenze non sono sul mare ma almeno uno dei tre alberghi previsti bacerà l'acqua di Bagnoli: «Si tratta dell'area che va verso Nisida e guarda l'arenile sud, una struttura che si integra con il circolo velico». Poi c'è la questione porto, anche qui una querelle durata venti anni finalmente risolta. Si farà e sarà a Nisida dove insiste quello attuale. Tuttavia Piscopo sottolinea i paletti posti al riguardo: «Non più di 800 posti e adatto ad ospitare barche medio-piccole». Il pacchetto delle infrastrutture è allo stesso modo corposo. «Ci si muove lungo i confini del Parco senza invaderlo, è prevista un'unica strada per i mezzi di emergenza che va da Città della scienza verso via Diocleziano. Poi una line metropolitana e interrata che unisce i Campi flegrei con la spiaggia. Tre le fermate: Neghelli, dove insiste il polo delle attrezzature, Acciaieria e la fermata sulla spiaggia». Un'autentica novità è il sottopasso che parte dalla Porta del Parco per arrivare sostanzialmente in viale Giochi del Mediterraneo. Un progetto della Regione, quella non targata De Luca, per il quale il governatore ha chiesto un approfondimento trattandosi di un'area che è fuori dal perimetro dell'area ex Italsider. «Fa parte di quelle opere - spiega l'assessore - esterne al progetto collocate nell'ambito del Piano dei trasporti per l'area flegrea per integrare il trasporto su ferro e quello delle auto».
I contenuti principali del Piano puntano su determinati asset di sviluppo: turisticobalneare, che include la spiaggia pubblica di 2 km, il porto turistico e 2 alberghi a 4/5 stelle; ricerca e innovazione - comprensivo dei poli di ricerca Anton Dohrn, Federico II, il centro velico e altre tipologie di questo tipo. L'area è caratterizzata da un grande parco da 130 ettari dedicato allo sport, dal recupero della balneabilità nella baia e dalla valorizzazione dell'antico borgo marinaro di Coroglio. Secondo gli studi di Invitalia, che insieme al Comune e all'intera Cabina di regia ha varato il Piano, a regime si prevedono circa 8,2 milioni di visitatori e almeno 10mila nuovi posti di lavoro. Per ora sicuri sono i finanziamenti della bonifica integrale da 270 milioni, ma è chiaro che per la rigenerazione urbana sarà necessario l'apporto dei privati.
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Il Mattino