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Prove tecniche di campo largo a Napoli, o meglio di “campo progressista” come lo ribattezza il sindaco Gaetano Manfredi. L'occasione è un incontro per dire no all'autonomia differenziata che mette assieme le varie anime dell'opposizione, i Cinquestelle con Roberto Fico, Marco Sarracino della segreteria nazionale del Pd, gli esponenti di Avs Francesco Borrelli e Peppe De Cristofaro, giuristi come Massimo Villone ed esponenti della società civile.
Tutti d'accordo nel sancire che il no all'autonomia differenziata («una riforma che penalizza il Sud a vantaggio del Nord») può essere la base di partenza per formare un'alternativa credibile all'attuale maggioranza di governo e per superare le distanze tra i partiti che a Napoli, a dire il vero, non esistono visto che lo stesso Manfredi è sostenuto da una coalizione che comprende anche i Cinquestelle.
«Quello sull'autonomia differenziata - sottolinea Manfredi - è un progetto di riforma che frammenta l'Italia.
«Abbiamo messo su questa iniziativa con tutte le forze d'opposizione - rimarca Marco Sarracino del Pd - perché questo disegno di legge spacca l'Italia». Sulla stessa lunghezza Roberto Fico (M5s): «È importante dire no all'autonomia differenziata perché questo è un grande pacco che arriva al Sud, e a tutto il Paese. Noi lo dobbiamo rispedire al mittente».
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