Sulle strade di Napoli si muore l’11,3% in più rispetto alla media nazionale: nel 2016 ci sono stati 30 decessi e 3.123 feriti in 2.300 sinistri. È lo scenario...
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I costi, stimati sui calcoli del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono di 200 milioni sulla collettività, 207 euro pro capite. Numeri simili si registrano nell’area metropolitana: 5.140 incidenti (+5,5%), 91 morti (+5,8%) e 7373 feriti (+5,9%). E si conferma la distanza dai valori nazionali: nel 2016 in Italia ci sono stati 175.791 incidenti (+0,7%), con 3282 morti (-4,2%) e 249.175 feriti (+0.9%). Tra le più frequenti cause di incidenti c’è la distrazione alla guida (28,9% a Napoli e 30,4% in provincia), mentre i sinistri mortali sono legati all’alta velocità (50% a Napoli e 47,1% in provincia).
Si muore di più di venerdì (8 morti a Napoli e 21 in provincia) e dalle 22 alle 6 (8 a Napoli e 27 in provincia). Il 20% delle vittime e il 39,4% dei feriti a Napoli hanno meno di 30 anni (rispettivamente 29,7% e 40,8% in provincia). I veicoli più esposti sono le moto a Napoli (47% delle vittime), le biciclette in provincia (6,91%). Nel periodo tra il 2010 al 2016 è stata registrata una tendenza in diminuzione, con -20% di decessi nel Comune di Napoli, -11% nella provincia e -20,2% in Italia, ma resta ancora lontana la media del -5% annuo che servirebbe per l’obiettivo finale europeo del dimezzamento nell’arco del decennio 2010-2020.
Dopo Napoli, l’area con più incidenti e feriti è Pozzuoli (199 e 314), quella dove si muore di più è Giugliano (11 morti). «I dati evidenziano una insensibilità dell’Amministrazione municipale per la salute dei cittadini – commenta Antonio Coppola, presidente dell’Automobile Club – gli incidenti sono anche conseguenza di carenze infrastrutturali, pessime condizioni della strada e maldestra organizzazione e gestione della mobilità. Il Codice della Strada impone di usare metà dei proventi delle multe per investire in sicurezza , ma gli interventi sono quasi inesistenti».
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