Un quarto di quella lista è candidato a sua insaputa. Un quarto o quasi: nove candidati della lista di Napoli Vale (che ha presentato quaranta nomi) non sapeva di dover...
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È di queste ore una nuova acquisizione numerica: ci sono altri due candidati fantasma, si tratta di una docente e di un avvocato, entrambi ascoltati ieri mattina dagli uomini della Guardia di Finanza della sezione di pg della Procura, agli ordini del colonnello Luigi Del Vecchio. Ma restiamo al dato numerico, che in questa storia non può essere secondario: da ieri la quota dei candidati fantasma in Napoli Vale è salita da sette a nove, mentre altri due casi sospetti in altre due liste (uno facente capo a Taglialatela e un altro a Lettieri) sono destinati a rimanere sullo sfondo in vista di una possibile archiviazione. Ma torniamo alle due new entry.
L'avvocato aveva da poco ricevuto una notifica da parte della Corte di appello di Napoli, un invito a rendicontare eventuali spese elettorali; mentre la donna è caduta dalle nuvole quando ha appreso dalla Finanza di essere stata catapultata nella lista della Valente. E non è tutto. Proprio per il caso della donna, una insegnante napoletana, ci sarebbe anche una nuova anomalia: la sua candidatura era senza firma, era falsa, ma in modo grossolano; chi ha usato il nome della prof napoletana per inserirla nella lista Napoli Vale lo ha fatto in modo tanto frettoloso da dimenticare anche di scimmiottarne la firma. Quanto basta ad andare oltre con le indagini, quanto basta a schiacciare l'acceleratore. Inchiesta condotta dal pm Stefania Buda, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Alfonso D'Avino, ieri mattina la Finanza è tornata negli uffici elettorali. Nuovo blitz, nuova acquisizione di atti. C'è uno screening sulle liste che hanno appoggiato la Valente, anche alla luce di un dato in particolare: le procedure di autenticazione sono state condotte da tre consiglieri comunali, che hanno assunto la veste di notaio. Una circostanza che suggerisce indagini con uno sbocco a senso unico: i riflettori della Procura puntano dritto sul consigliere che ha materialmente autenticato il falso, che ha ratificato la presenza di candidati fantasma nel gruppone di nomi a sostegno della Valente.
Errori seriali che non possono essere ricondotti a leggerezze o sviste accidentali, come sembra di capire dalle audizioni delle possibili parti offese.
Il Mattino