Gli ultimi ottocento metri di via Manzoni tolgono il fiato per il panorama: Nisida, Bagnoli, il mare, le isole laggiù. Ma è meglio non distrarsi col panorama...
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Ogni residente ha un racconto legato a un incidente d'auto, copertoni squarciati, coppe dell'olio spaccate, risvegli con l'auto devastata da qualcuno che durante la notte ha perso il controllo ed è andato a schiantarsi sulle vetture in sosta. Ogni famiglia ha pagato il suo scotto: cadute rovinose su quel che resta dei marciapiedi, labbra e nasi spaccati, anziani talmente impauriti dopo un capitombolo da decidere di restare reclusi piuttosto che affrontare il pericolo.
La devastazione è legata alla scelta, antica, di piantare lungo quella porzione di strada bella e lussuosa una sequenza infinita di pini: alberi imponenti e scenografici ma con radici invasive e inarrestabili. E siccome gli alberi non badano alle stupidaggini commesse dagli uomini, le radici hanno iniziato a prendere possesso della strada: una quindicina di anni fa iniziarono a sconquassare i marciapiedi, poi, pian piano, nell'indifferenza di chi avrebbe dovuto prendere provvedimenti, hanno aggredito anche l'asfalto.
Il risultato sono ottocento metri da Camel Trophy: dossi, avvallamenti, buche, affrontando i quali le auto perdono facilmente il controllo.
Un'idea per rimettere le cose a posto l'aveva avuta la Municipalità di Chiaia qualche anno fa. Un funzionario, l'architetto Mauro Forte, s'è preso la briga di studiare le soluzioni adottate altrove e ha scoperto che esiste la possibilità di cancellare i guai delle radici: basta ricoprirle con materiale inerte e con un grigliato in pvc così gli alberi non soffrono ma, almeno, le strade non si spaccano.
Quel progetto venne presentato anche al Comune, che ha in carico la gestione di Via Manzoni, per cercare di ottenere i finanziamenti necessari ai lavori. «Ma i finanziamenti non furono assegnati - allarga le braccia il presidente municipale Francesco de Giovanni - so che anche in seguito c'è stato un altro tentativo che pure è andato a vuoto. Intanto quella strada diventa ogni giorno più pericolosa per tutti i napoletani che la percorrono. Bisogna intervenire in fretta prima che succeda una tragedia».
Chiedono interventi rapidi anche i residenti che non riescono a trovare più parole per far sentire la loro protesta. Si lamentano per lo stato di degrado della strada ma anche per l'abbandono: il marciapiede che si appoggia all'area residenziale è un tappeto di fazzolettini usati perché lì vanno ad appartarsi le coppiette di notte, quello dal lato opposto è un miscuglio di pattume e resti di fuochi di capodanno che non sono stati ancora rimossi: il degrado ha vinto, la partita è definitivamente chiusa. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino