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Strada chiusa per rischio crollo in via Ottavio Morisani, a pochi metri dall’Osservatorio astronomico, residenti isolati e invasi da insetti e topi nelle case. Un vero e proprio calvario quello che vivono da circa un mese gli abitanti della zona compresa tra salita Moiariello e i Miracoli. La chiusura della carreggiata al transito delle auto (anche se i motoveicoli continuano a transitare in barba a un avviso di divieto) è stata decisa a fine aprile, dopo un sopralluogo dei tecnici del Comune dal quale era emersa la pericolosità dovuta al rudere di un vecchio stabile.
Un edificio dove è cresciuta la vegetazione tanto da rendere possibile un cedimento. Da qui la decisione di transennare l’area all’altezza del civico 72. Ma fino ad oggi i disagi per chi abita lungo via Morisani sono non pochi e tutt’altro che trascurabili: a partire dalle erbacce che non vengono potate al di sotto delle abitazioni. In questi spazi, dove l’erba è cresciuta a dismisura, non solo c’è chi va a sversare abusivamente rifiuti, ma anche ratti e blatte che entrano nelle case. Com’è accaduto pochi giorni fa ad alcune famiglie.
Una situazione poco piacevole segnalata, tra gli altri, da Luigi Laudati, consigliere della III Municipalità, che lo scorso 22 aprile ha scritto una nota urgente agli assessorati e agli uffici comunali competenti, chiedendo di «intervenire in tempi rapidi per far fronte a tutti i rilievi tecnici e a tutte le procedure di attuazione per la messa in sicurezza».
Eppure questa è una delle zone più belle del quartiere che collega via Foria con Capodimonte, dove insistono l’Osservatorio astronomico, la Torre del Palasciano e dove c’è un panorama mozzafiato da fare invidia ad altre città del mondo. Una zona che è però completamente dimenticata, come sottolinea Emanuele Marino, tra i portavoce del Comitato Cittadini di Buona Volontà del Moiariello: «Al Moiariello venivano a dipingere i pittori nei secoli passati, ispirandosi alle vedute della nostra città, che da qui si possono ammirare come una cartolina. Purtroppo siamo abbandonati. Mancano gli spazzini e la gente è costretta a pulire la strada e gli spazi davanti a bassi e palazzi. Non c’è manutenzione del verde, che potrebbe essere reso fruibile per i bambini. La carreggiata è una specie di gruviera dove si notano i continui rappezzi. E ora la chiusura della strada per il rischio di un crollo ci ha penalizzati ulteriormente, rendendo la zona ancora più isolata».
E che dire dell’ex casa dello studente di cui è rimasto solo lo scheletro? O di una statua di Padre Pio accanto a una Madonnina, sistemati come deterrente contro una mini discarica abusiva, dove non c’è mai stato un punto di raccolta? «Tutto ciò mentre si iniziano a vedere di nuovo i turisti che si arrampicano fin quassù per raggiungere Capodimonte», fa notare Emanuele.
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