Davanti a una bella pizza fritta, al panorama spettacolare e alla simpatia degli abitanti, i turisti perdonano a Napoli tante cose e la amano comunque. Essere turista a Napoli non...
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Stesse difficoltà anche per Jacqueline, francese, molto entusiasta per la varietà dei graffiti sui muri, un po’ meno per il suo primo incontro con la città: «Alla stazione non ci sono indicazioni precise per i turisti – racconta – ho chiesto in giro ma mi hanno detto di cercare il personale. Peccato che in giro non c’era nessuno». Molte macchinette per fare i biglietti per i mezzi sono guaste ma giù alla metro Garibaldi è attivo un infopoint che ne vende di tutti i tipi, fasce e durata. Peccato sia una sorta di Eldorado e non sia affatto segnalato. Ma non tutto è negativo alla stazione. C’è un centro turistico molto attivo e il personale della security è molto attento. Se vedono un turista distratto con la borsa aperta o lo smartphone troppo in vista gli raccomandano di fare attenzione.
Nelle stazioni della metro e delle funicolari più frequentate dai turisti funziona in media una macchinetta per fare i biglietti su tre. Se ce né una operativa probabilmente non dà resto o prende solo monete e il turista medio rimane un po’ spaesato. A Toledo il problema è stato risolto con un banchetto dell’Anm che vende biglietti, alla funicolare centrale fortunatamente c’è di passaggio un tecnico che agevola la vendita. Alla funicolare di via Morghen e alla metro di Museo meglio essersi procurati il biglietto altrove. Se comprare un biglietto è come trovare un ago in un pagliaio, l’esperienza dei bagni pubblici può essere traumatica.
Le opinioni tra i turisti sono discordanti in merito alla pulizia generale della città. Qualcuno dice di esserne rimasto piacevolmente stupito, qualcun altro invece ne è dispiaciuto. «Abbiamo trovato la città un po’ abbandonata a se stessa e poco curata», dice la coppia di Milano. Effettivamente tra le strade del centro storico cumuli di spazzatura si alternano ai negozi di souvenir. «A Napoli ci sono palazzi e strutture meravigliose – dice una ragazza di Bologna – dovrebbero essere curati un po’ di più». «Non sono riuscita a vedere il Castel Nuovo – dice un’altra ragazza bolognese – sul sito c’era scritto che era aperto, poi siamo arrivati lì ed era chiuso per lavori». Alcuni infopoint sono chiusi e riaprono in tempi non meglio identificati per cui chiedere informazioni è ancora più complicato.
«Però si mangia davvero bene – dice una signora veneziana – Napoli è una città meravigliosa, da vedere assolutamente». E così una bella pizza fritta di Sorbillo cancella il malumore per i disservizi dei trasporti pubblici, la spazzatura per strada, i negozi chiusi e le imprecisioni sui siti di interesse storico-architettonico. «Certo sarebbe bello se i mezzi funzionassero qualche ora in più la sera - dice un ragazzo – ma la gente a Napoli è così accogliente che alla città perdoniamo tutto». E così esplode l’amore per Napoli che fino a pochi anni fa era snobbata dal turismo di massa. I turisti vengono da ogni parte del mondo tanto che a Ferragosto l’85% delle stanze su Booking erano occupate. Passeggiano, mangiano, visitano e comprano di tutto. Anche i sanpietrini a 7 euro dipinti a mano per riportarsi a casa un pezzo di Napoli. E in cambio, nonostante tutto, lasciano alla città un pezzo di cuore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino