Napoli zona rossa: la grande fuga da Chiaia tra chiusure, cessioni e crac

Napoli zona rossa: la grande fuga da Chiaia tra chiusure, cessioni e crac
La crisi morde anche le gambe del commercio nel cuore della Napoli bene, quello di Chiaia che sta provando a resistere in ogni modo, però sempre più spesso accade...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

La crisi morde anche le gambe del commercio nel cuore della Napoli bene, quello di Chiaia che sta provando a resistere in ogni modo, però sempre più spesso accade che le saracinesche nelle strade più accorsate dello shopping cittadino restino abbassate per sempre. Del resto basta provare a guardarsi intorno passeggiando lungo le strade e i vicoli di Chiaia per rendersi conto che il collasso è dietro l'angolo, se poi si prova a dare uno sguardo alle offerte di cessione dell'avviamento, allora il quadro diventa definitivamente chiaro: le vetrine del dopo-pandemia saranno totalmente diverse, certamente saranno di meno.

È proprio lungo le strade che si mastica la difficoltà grande del commercio: se l'anno scorso di questi tempi, durante il severo lockdown, i negozi erano pronti a resistere e avevano conservato vetrine allestite e luci accese, oggi dentro i locali non c'è quasi nulla e decine di vetrine sono coperte per nascondere il vuoto che c'è alle spalle.

I primi segnali prepotenti di resa sono arrivati dal mondo del food. Addio alla Cantina di Triunfo, poi la decisione di lasciare chiusa per sempre la cucina di Vesi Gourmet a via Caracciolo, infine il crac del Gran Bar Riviera che già prima della pandemia era in difficoltà ma poi con le chiusure e le restrizioni è affondato definitivamente.

All'angolo fra largo Ferrandina e via Cavallerizza c'è una serranda abbassata con la scritta affittasi, è solo il primo segnale della devastazione economica che si sta impossessando del commercio nel quartiere. A piazzetta Rodinò la grande vetrina di Siria che offriva moda e colori, adesso è spoglia e non sarà più rimessa a nuovo, perché il negozio non riaprirà più. Anche le vetrine di Paolo Fiorillo a via Carducci non esistono più, coperte dalla carta e macchiate da polvere e pioggia annunciano che lì non c'è vendita e non ci sarà più. Infilandosi lungo via Nisco si va a sbattere contro l'ingresso sbarrato di Blow Up: anche qui vetrate coperte da carta da imballaggio e vuoto alle spalle. Anche qui non è prevista riapertura nemmeno quando le restrizioni lo consentiranno.

Fa venire il magone a via Chiaia la vetrina di Tramontano, storico marchio di pelletteria d'alta classe, nascosta dalla carta con il marchio del negozio e purtroppo anche questa destinata a non riaprire più.

Resistono, invece, i negozi delle grandi catene e quelli dei marchi del lusso che non conoscono crisi e spesso rilanciano ampliandosi o cercando nuovi spazi. Vetrine illuminate e merce ben esposta da Capri Watch: si diceva che il brand store di via Filangieri fosse destinato a un ridimensionamento, la verità, invece, è che il marchio è così forte che a inizio estate aprirà nuovi spazi. 

Chi non resiste più, ma non può permettersi di chiudere la porta e mollare tutto, cerca di trovare imprenditori disposti a rilevare l'avviamento: è una maniera per monetizzare gli sforzi compiuti negli anni per lanciare il negozio, per attirare la clientela, per farsi un nome. Così abbondano le offerte, soprattutto sul mercato online, di cessione di attività. Ci siamo imbattuti in una lunga carrellata di offerte, tutte riferite a Chiaia, sulla pagina web di Immobiliare.it: abbiamo trovato ristoranti, bar, alimentari, perfino una palestra.

Partiamo da quest'ultima, dalla palestra Step On del Rione Sirignano che, stando a un annuncio pubblicato martedì scorso, potrebbe cedere l'avviamento e i macchinari per la somma di 80mila euro. Una maniera per lasciare in altre mani un'attività legata allo sport e al movimento che, in questi lunghi mesi di restrizioni, è stata paralizzata senza nessuna possibilità di ripresa.

Chiede centomila euro, invece, per la ceditura, la Prosciutteria Napoli di via Cavallerizza. Spiega l'annuncio che il cespite si cede completo di ogni attrezzatura per un'attività di ristorazione sia diurna che serale con possibilità di posti a sedere sia interni che esterni». C'è anche un lungo elenco di benefit che verrebbero lasciati assieme all'attività, dagli impianti antincendio al sistema d'allarme alle saracinesche automatiche. 

Sul fronte della ristorazione sono pronti ad essere lasciati in altre mani, secondo le offerte pubblicate online, anche il Dalì di via Bausan e Yume Sushi di Parco Margherita: il primo verrebbe ceduto a 70mila euro e chi subentra riceve anche tavoli, sedie, cucina completa, abbattitore, lavastoviglie e pure piatti, posate e bicchieri; per il secondo ristorante si chiedono 55mila euro ma si specifica che esistono spese condominiali da 30 euro al mese.

Nel lungo elenco delle cediture nel territorio di Chiaia ci sono anche pasticcerie, laboratori artigianali, perfino un piccolo take away che frigge pollo: Chiaia si svuota, la pandemia ha colpito duro, resistere è impossibile. 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino