Ztl fantasma a Napoli, arriva la delibera che cancella le multe pazze

Ztl fantasma a Napoli, arriva la delibera che cancella le multe pazze
Arriva in giunta la delibera sulle «multe pazze». È agli sgoccioli il lavoro degli uffici di Palazzo San Giacomo per limare gli ultimi dettagli, seppur...

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Arriva in giunta la delibera sulle «multe pazze». È agli sgoccioli il lavoro degli uffici di Palazzo San Giacomo per limare gli ultimi dettagli, seppur fondamentali, prima che l’atto, tanto atteso da migliaia di napoletani, possa passare al vaglio dell’amministrazione. Il documento potrebbe andare in giunta già oggi, al massimo a inizio settimana prossima, dopo aver accumulato una settimana di ritardo. La delibera infatti, dopo diversi annunci dell’amministrazione, sarebbe dovuta andare in giunta già tra il 7 e l’8 aprile. Le spine restano, perché è una delibera bollente. Il Comune non può cancellare con un colpo di bianchetto le sanzioni amministrative, figlie dei verbali che i napoletani si sono beccati a causa dell’ordinanza, che istituiva i varchi di area pedonale da giugno a ottobre 2020, al Centro Antico. Cosi via Duomo, via Miroballo, via del Sole, via Santa Sofia e via Mezzocannone furono improvvisamente trasformate: dalle 7 alle 17 restavano Ztl, per poi diventare fino alle 7 del mattino successivo area pedonale. Il caos ha generato negli automobilisti un senso di smarrimento, al netto dei segnali stradali apposti in prossimità dei varchi dopo l’ok del dirigente alla Mobilità e dell’Anm, tanto che i verbali emessi sono stati 189mila, per un totale di circa 18milioni di euro. Questo l’ammontare delle multe pazze. Tutti soldi che sarebbero finiti nelle casse dell’ente, che è bene ricorda è in predissesto. 

Ma cosa c’è scritto nella delibera? L’atto, che andrà in giunta a stretto giro «annulla l’ordinanza originaria, la numero 169, che istituiva l’area pedonale Centro Antico». In pratica il Comune, rendendo nullo l’atto del giugno scorso, restituisce ai cittadini un’arma con la quale poter impugnare i verbali e ricorrere al prefetto e al giudice di pace, ottenendo quasi certamente esito favorevole. Il contrario di ciò che è accaduto fino ad oggi: sono stati ben 4.500 (ultimo dato disponibile è quello di novembre 2020) i ricorsi presentati per l’annullamento delle sanzioni, tutti respinti. Ci sono vari aspetti che però hanno messo in allerta i dirigenti comunali e sono tutti di natura economico-finanziaria. Annullare l’ordinanza darà via ad una caterva di ricorsi che saranno sfavorevoli per l’ente, che non incasserà i 18 milioni di euro, a bilancio. Oltre a dover in qualche modo restituire i soldi ai napoletani che invece hanno già pagato 22mila contravvenzioni. Infine ci sono 3,6 milioni di euro di spese postali sostenute da Palazzo San Giacomo per l’invio dei verbali. Chi restituirà questi soldi al Comune? La domanda è retorica, un po’ meno il possibile danno erariale, che apre un quasi certo scenario giudiziario. I rallentamenti degli uffici sono dovuti proprio all’attenzione ai minimi dettagli, comprese le virgole, rispetto ai contenuti della delibera che andrà in giunta. Nessuno vorrà un domani assumersi la responsabilità di un danno erariale dinanzi alla Corte dei Conti, tantomeno vestire i panni del cavaliere errante da sacrificare in piazza Municipio. Dunque qual è il ragionamento che ha portato a questa delibera? Rimarca che qualcosa, all’epoca dell’emissione dell’ordinanza, non ha funzionato: che sia la mancata comunicazione, l’assenza dei vigili ai varchi, la cartellonistica poco chiara. Il Comune di fatto dà la possibilità di ricorrere a chi distrattamente ha fatto il suo ingresso nell’area pedonale da giugno a ottobre 2020. Difatti l’unica possibilità per consentire l’annullamento delle contravvenzioni è proprio quella di una delibera che possa rendere nulla, in maniera retroattiva, la creazione della camaleontica Ztl-area pedonale urbana del centro. Sindaco e assessori nel documento che verrà approvato dall’amministrazione mettono nero su bianco che, quella modifica di viabilità, non era valida o comunque non è stata applicata correttamente, senza di fatto indicare un colpevole.

«Siamo di fronte ad una vera e propria ingiustizia perpetrata ai danni di migliaia di napoletani, multati ingiustamente per aver transitato in un’isola pedonale, della quale esistenza ne erano a conoscenza soltanto de Magistris, l’assessore Clemente e forse qualche funzionario di Palazzo San Giacomo» tuona il presidente della commissione Mobilità Nino Simeone. «Dimostrazione plastica del fatto che ormai da anni, a Palazzo San Giacomo, vivono in un altro mondo, proprio come nella storia de “L’isola che non c’è”. Adesso ci aspettiamo – aggiunge Simeone -, dopo le dichiarazioni del sindaco e dello stesso assessore, che si ponga rimedio a questo “regalo” confezionato da questa amministrazione. Mi aspetto un atto amministrativo risolutivo, perché il tema è molto sentito in città e una volta tanto, mi farebbe piacere che qualcuno ci mettesse la faccia per chiedere scusa». 

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Il Mattino