Ha chiesto di rendersi conto di persona dell'affaire Bagnoli. La bonifica da fare, i ritardi e un'ipotesi di sviluppo ancora ferma al palo. D'altronde il ministro per...
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«Bagnoli è la nostra priorità: i cittadini attendono la bonifica da 25 anni. Ma prima occorre verificare lo stato dell'arte», spiegò il ministro al Mattino una decina di giorni fa.
La Lezzi ha chiesto di poter fare un tour in privato senza i giornalisti (che incontrerà nel pomeriggio in Prefettura per una conferenza stampa) e solo in compagnia dell'ad Arcuri e del commissario Salvo Nastasi, il cui incarico scade nel prossimo autunno. Tappe previste sono la Porta del Parco, la vecchia area dell'Italsider e sicuramente Città della Scienza. Per avere un'idea, da vicino, lei che ha il piglio dell'interventista, della sfida che l'attende. Anche se da giorni si è fatta spedire diversi dossier per iniziare a studiare la situazione.
Anche se i nodi riguardano, sopratutto, i soldi per continuare i lavori. Al momento i fondi bastano sino alla metà del 2019, secondo i calcoli dei tecnici, ed occorrerà sicuramente che anche il governo grillo-leghista metta qualcosa per il progetto di riqualificazione dell'area. Servono soldi per continuare i lavori di bonifica che possono arrivare solo dalla prossima legge di bilancio.
Nessun freno per ora, sembra, all'idea di continuare a finanziare il progetto dell'area dell'ex Italsider. D'altronde i grillini napoletani, con in testa il presidente della Camera Roberto Fico, hanno sempre dichiarato di voler dare un punto di svolta per chiudere i lavori. E così Paola Nugnes, componente della Commissione Ambiente, eletta proprio nel collegio di Bagnoli: «Il governo dovrà impegnarsi molto sulla bonifica radicale di Bagnoli e personalmente seguirò molto da vicino la vicenda, mantenendo gli impegni con gli elettori e con le forze sane del territorio». Puntano a chiudere il cerchio su Bagnoli i grillini partenopei. Lì dove sinora hanno fallito tutti i governi. Di destra e di sinistra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino