Napoli, artigiani e commercianti di via Tribunali insieme nell'associazione “.0”

Napoli, artigiani e commercianti di via Tribunali insieme nell'associazione “.0”
Per la prima volta, artigiani e commercianti di via dei Tribunali si costituiscono in una associazione: nasce così ".0" - punto zero - perché si parte da...

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Per la prima volta, artigiani e commercianti di via dei Tribunali si costituiscono in una associazione: nasce così ".0" - punto zero - perché si parte da questo zero, come punto di incontro per iniziare una sorta di rivoluzione civica. L'obiettivo è fare rete, per essere uniti nel salvaguardare, valorizzare e tutelare il patrimonio materiale e immateriale del Decumano Maggiore. Sono circa 30 le attività già associate.

Nella mattinata di oggi presso il Sagrato della Basilica di San Paolo Maggiore, in piazza San Gaetano (Napoli), è stata presentata alla stampa l'associazione “.0 Artigiani e Commercianti via Tribunali”, nata da pochi mesi grazie all’unione di una trentina di attività commerciali operative in via dei Tribunali.

L’occasione è stata un momento dedicato alla conoscenza dei soci e al racconto dell’evoluzione di quest’area urbana, che abbraccia una zona di inestimabile importanza storia e artistica della città di Napoli. Soprattutto, si è dato voce e volto a chi conosce il Decumano Maggiore da anni, e oggi si impegna ufficialmente a voler valorizzare e tutelare questa storica strada del centro antico.

«Via dei Tribunali si snoda per tre chilometri, tra chiese gotiche, rinascimentali e barocche, monumenti, arte, belelzza e gastronomia. Napoli è un luogo di storia inestimabile, che ha un'enorme potenzialità. Questa associazione delinea la forte volontà di chi vive e di chi lavora di fare impresa, di tutelare questo patrimonio. Lo facciamo con idee, segnalazioni ed eventi collettivi» - racconta Ornella Vulcano, Presidente dell'Associazione .0. 

Una rivoluzione “masanielliana”, pensata e voluta da chi vive via dei Tribunali in prima persona. A oggi, infatti, sono ancora tanti i commercianti costretti a pulire da se la strada dinanzi alle proprie attività: l'associazione si è già impegnata, in questi pochi mesi di vita, a segnalare alla nettezza urbana pertinente ingombri presenti sui marciapiedi da giorni. Non solo segnalazioni e “denunce costruttive”, ma tanta voglia di organizzare momenti atti al risveglio culturale: dal 2022, partirà un vero e proprio programma strutturato.

«Ci sentiamo abbandonati» - spiega Mario Ceglie, tesoriere e socio fondatore dell'Associazione - «perchè non c'è controllo, non c'è presenza di vigili urbani sul territorio, non c'è una cura e pulizia quotidiana. Siamo noi abitanti e commercianti a prendere scopa e paletta e a cercare di mantenere un decoro».

L'associazione vuole quindi dare più ampia affermazione dei valori sociali, etici, storici, tradizionali del "fare impresa nel cuore della città", promuovendo la partecipazione diretta anche della cittadinanza e dei turisti. Al centro, la volontà di dialogare con le istituzioni - sperando nella loro risposta a un confronto - ma prima ancora di fare concretamente qualcosa, attraverso iniziative, attività e dibattiti, per migliorare l’offerta di accoglienza al pubblico in generale.

«C'è stata una risposta importante da parte della popolazione e dei commercianti. Si è creata una rete, una comunità». - commenta Gianluigi Barbato, main sponsor e proprietario del punto vendita “Decò. «Avere un'attività al Centro Storico significa far parte di un ecosistema a se stante, che vive e si nutre grazie alle persone che lo frequenta. Siamo felici perchè abbiamo la piena consapevolezza che quando c'è una chiamata, Napoli risponde». 

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Il Mattino