Ad Acerra il reddito di cittadinanza si chiama «La Porta aperta», una catena umana che da tre anni aiuta le persone in difficoltà con generi alimentari e di...
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E a donare, negli ultimi mesi, sono stati anche i bambini, che hanno chiesto alle mamme di poter portare un alimento a scuola, per una colletta alimentare che ha aiutato centinaia di famiglie in difficoltà. Nata come un gruppo di volontari, La porta aperta si è trasformata in un'associazione senza fini di lucro, riuscendo a dare una boccata di ossigeno, solo nell'ultimo anno, a circa 1500 persone.
«Non accettiamo denaro - spiega Pina Russo, ideatrice di quello che è diventato un vero e proprio progetto - solo alimenti, vestiario, biancheria, cose che possono servire. Le scuole ci hanno aperto le porte, ed i bambini hanno accettato di fare ogni tanto una raccolta alimentare, portando da casa qualcosa. Nessuna mamma si è tirata indietro, e sono arrivati chili di pasta, olio, generi alimentari per neonati. La nostra associazione poi porta la spesa a chi la richiede. E non solo alimenti».
«C'è un riciclo di cose che le persone non usano più, come passeggini, culle, mobili, che però servono ad altri cittadini in evidente stato di difficoltà. I contatti sulla nostra pagina Facebook sono tantissimi. Ci sono persone che non hanno di che sfamare i propri figli, famiglie disagiate, che vivono in quelli che sono i «portoni» di Acerra, abitazioni occupate anche da più nuclei, che non riescono ad ottenere nemmeno il reddito di cittadinanza. E chiamano noi, per una spesa, in attesa di riuscire a trovare un lavoro: la risposta della cittadinanza è stata forte - conclude - Spero che la nostra associazione sia d'esempio ad altri territori» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino