Niente summit a Roma, tornano in piazza gli operai ex Montefibre

Niente summit a Roma, tornano in piazza gli operai ex Montefibre
ACERRA - Nessun summit a Roma, di nuovo in piazza gli operai dell’ex Montefibre ancora in attesa del rinnovo della mobilità scaduta a novembre dell’anno scorso....

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ACERRA - Nessun summit a Roma, di nuovo in piazza gli operai dell’ex Montefibre ancora in attesa del rinnovo della mobilità scaduta a novembre dell’anno scorso. Una cinquantina di tute blu stanno presidiando dalle 9 di stamani cancelli dell’area industriale dismessa dal lontano 2004. Chiedono di essere ricevuti dal sindaco di Acerra Raffaele Lettieri affinché faccia pressione sul Mise per la convocazione dell’unità di crisi che dovrebbero mettere a punto la reindustrializzazione del sito, attualmente occupato solo da una centrale elettrica e da una piccola azienda di componentistica. Gli operai non hanno bloccato, a differenza delle altre volte, le merci in entrata ed in uscita dal complesso industriale e sono controllati a vista dalla polizia del locale commissariato. Poi si sono spostati in municipio dove hanno bloccato gli ingressi in attesa di risposte dal primo cittadino. «Ma siamo pronti ad azioni eclatanti se non si sblocca la situazione: siamo ancora in attesa dell’approvazione definitiva della proroga della mobilità e di  un summit a Roma per il rilancio dell’area industriale», spiegano le tute blu.


Il 23 novembre prossimo scadranno gli incentivi previsti per le aree ad industrializzazione complessa ed a dicembre scadrà definitivamente anche la mobilità per i restanti 150 operai. «E se non si sigla un accordo di programma operativo noi saremo definitivamente disoccupati», spiegano le tute blu. Pare che ad essere interessata ad investire nell’area dismessa dal 2004 sia Trenitalia, anche se ancora non è emerso nulla di ufficiale. Gli sono ancora in attesa del decreto che proroghi la mobilità fino a dicembre prossimo e corrisponda le mensilità non corrisposte dal novembre dell’anno scorso per 93 tute blu. Il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri era stato inserito nel decreto fiscale, ma poi all’ultimo momento è stato scorporato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino