Ha scherzato con il pubblico sulla sua età e anche sulle imminenti elezioni amministrative, ma poi si é seriamente complimentato con la città per il...
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Super Pippo ha tenuto banco e non poteva che essere così ma si é commosso quando Lorenzo Vecchione, presidente della fondazione Festa dei Gigli, legato a lui da una lunga amicizia, gli ha donato una scultura raffigurante il Giglio di Nola come premio alla carriera. «Conserverò questo dono - ha detto Baudo - e lo terrò in primo piano nel mio studio perché mi ricorda l'affetto che ancora nutrite per me». Tra selfie ed autografi, Baudo si é trattenuto a lungo nella chiesa dei Santi Apostoli di Nola dove la fondazione festa dei Gigli ha organizzato la presentazione del manifesto 2019 della kermesse. La serata nolana per Baudo poi é continuata con una cena di beneficenza a favore della Caritas dove é stato ospite d'onore. «La presenza di Pippo a Nola - ha detto Lorenzo Vecchione, un passato da dirigente Rai - indica e rafforza il valore dell'amicizia che ispira la festa dei Gigli. Ha accettato l'invito per testimoniare il legame profondo che c'è tra noi e che ora c'é anche con Nola. Le novità in ogni caso non sono finite. Stiamo cercando di rinnovare ma senza modificare la tradizione».
Soddisfatta della presenza di Baudo anche Anna Manganelli. Il commissario straordinario a giugno avrà già passato il testimone al nuovo sindaco ma ha detto che a Nola ha trovato degli amici e delle persone che hanno cuore le sorti della propria città. Manganelli si é rivolta a Vecchione «che ha mostrato serietà e spirito di servizio» ed a tanti nolani innamorati della propria città. «E' il caso - ha sottolineato Anna Manganelli - di Carlo Fiumicino, un nolano che vive fuori e che donerá alla città le giostrine per i bimbi disabili». Anticipo di festa, aspettando giugno. E il manifesto con i suoi colori traghetta direttamente verso un evento che dal 2013 é patrimonio dell'umanità dell'Unesco. «Tra tutti i lavori degli studenti dell'Accademia di belle arti di Napoli, abbiamo scelto Gabriele Manduca perché - ha spiegato don Lino d'Onofrio, vicepresidente della Fondazione - é il più comunicativo con un messaggio chiaro ed efficace». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino