Il sindaco di Napoli dice basta: «Per me ora questa storia è chiusa per il semplice motivo che sono una persona seria e perché mi devo occupare di Napoli e non...
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La vicenda è nota a tutti. La settimana scorsa il neomelodico ha impalmato la sua Tina con una sfarzosa cerimonia preceduta da una «sorpresa» per la sposa: un concerto a piazza del Plebiscito immediatamente trasformato in un video ufficiale per la canzone «Ti amo amore mio». Poi nel giorno delle nozze la donna è stata accompagnata al Maschio Angioino da una carrozza trainata da cavalli e accompagnata da un nugolo di artisti e giocolieri. La vicenda ha generato una poderosa onda di polemiche dalle quali Palazzo San Giacomo ha cercato di chiamarsi fuori spiegando di non aver concesso permessi per il concerto e di aver staccato multe per più di 30mila euro per il palco al Plebiscito e per aver intralciato il traffico con la carrozza che, secondo i vigili, non aveva nemmeno la targhetta identificativa.
Dopo l'enfasi delle dichiarazioni roboanti delle prime ore, però, si scopre che probabilmente quei 30mila euro di multa non possono essere richiesti.
La porzione più consistente della contravvenzione riguarderebbe l'occupazione di suolo pubblico per il concerto in piazza del Plebiscito, si tratta del canone chiamato «Cosap» che è regolamentato da una serie di norme puntuali ed estremamente rigorose. Ma quelle norme - spiegano agenti che gestiscono spesso la materia - garantiscono che viene esentato dal pagamento chi effettua una manifestazione che non dura più di 24 ore e che occupa al massimo dieci metri quadrati. Il cantante sostiene che il suo palco era di 9 metri quadrati, i vigili scrivono che era quattro volte più grande. A guardare le immagini della serata non sembra che quel palco fosse gigantesco, però sulle misure bisogna fidarsi dei vigili. Ma anche se fossero corrette le misurazioni degli agenti, bisognerebbe far ricorso all'articolo 17 dello stesso regolamento Cosap nel quale, al comma 8, si spiega che la sanzione scatta presumendo un'occupazione che è andata avanti nei 30 giorni precedenti la scoperta dell'abuso e, spetta al multato dimostrare eventuali tempi di occupazione inferiori: in questo caso è semplicissimo per lo staff di Tony Colombo dimostrare che quel palco al Plebiscito è stato montato nel pomeriggio e smontato la stessa notte. La sanzione sfuma, insomma.
A conti fatti, le multe possibili, elevate al massimo - secondo i primi conti effettuati da chi conosce la materia - potrebbero essere 173 euro per la manifestazione canora, 168 euro per aver intralciato il traffico con la carrozza e altri 168 per la mancata esposizione della targhetta di riconoscimento della carrozza, se si dimostra che manca realmente. Il totale è di 509 euro, decisamente lontani dai 30mila annunciati nelle ore successive alla manifestazione.
Il video girato la notte del concerto al Plebiscito si chiude con uno speciale ringraziamento al sindaco de Magistris che ieri ha spiegato di non essere amico del cantante. Si tratta di una singolare coincidenza con altre immagini registrate dalla stessa casa di produzione (Cr Studio) a piazza Dante per le riprese collegate al lancio della canzone «Acaricia mi cuerpo» nella quale Tony Colombo si esibiva assieme ad altri due colleghi, Emiliana Cantone e Alessio.
Il video racconta balli e canti al centro della piazza e anche in questo caso a conclusione dell'esibizione, in coda al video, compare un cartello di ringraziamento, anche questo con il logo del Comune, stavolta il testo della dedica è doppio: «Si ringrazia Comune di Napoli, Luigi e Claudio de Magistris», gentilezza estrema, anche perché il sindaco non li considera nemmeno amici... Leggi l'articolo completo su
Il Mattino