«'O ghinness» dei primati nei vicoli di Napoli: festa tra Pulcinella e il pazzariello Video

Napoli - 'O ghinness, la sfilata più lunga dei musicisti della posteggia napoletana
Dopo il tradizionale taglio del nastro è partita, dal cortile del palazzo cinquecentesco del centro storico di...

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Dopo il tradizionale taglio del nastro è partita, dal cortile del palazzo cinquecentesco del centro storico di Napoli in via San Giovanni Maggiore Pignatelli 5, “la sfilata più lunga dei musicisti della posteggia napoletana”. La quinta edizione della kermesse musicale ‘O ghinnesss, è organizzata dall’associazione culturale Mastro Masiello Mandolino e la bottega del mandolino con il patrocinio del comune di Napoli.
 
Centinaia di mandolinisti, chitarristi, cantanti, virtuosi della tammorra, maschere di personaggi e artisti delle guarattelle hanno invaso il centro antico di Napoli con l’allegro e colorito corteo musicale guidato al ritmo della gigantesca tamorra muta di Salvatore Masiello.
 
Con le note, suonate, cantate e ballate delle celebri canzoni e melodie napoletane la sfida è quella di superare ancora una volta il record della fila più lunga dei musicisti della posteggia napoletana.

Testimonial d’eccezione è stato Romeo Barbaro e le sue tamorre, applauditissima la sua performance di musica popolare. Tantissimi, altri, straordinari ospiti come Lara e Yury Corace Cassarà Ensable, lo storico posteggiatore Alfredo Imparato, Pier Macchiè, cantautore e macchiettista napoletano, Angelo Iannelli e Lucia Oreto in Pulcinella e Colombina hanno incantato il pubblico presente nei vicoli del centro storico.

Sin dall’inizio della storica sfilata il pubblico ha posto la sua attenzione sul popolarissimo Angelo Picone nella veste di ‘O Capitan, ‘o pazziariello, che rappresenta l’antico banditore, che andavano in giro per le strade a fare la pubblicità per l’apertura di un nuovo negozio o per il lancio di un nuovo prodotto.
 
«‘O ghinness è una kermess ideata per omaggiare la città - dice Salvatore Masiello - dove la musica è vita e l’accoglienza è super calorosa. La manifestazione rispecchia una tradizione millenaria - continua Masiello - che risale alle origine della nostra civiltà. Nell’antica Grecia il teatro era un fenomeno diffuso, oggi si direbbe popolare e visto che sono stati i nostri fondatori, non è difficile pensare ad una Palepoli e poi ad una Neapolis con cantastorie e suonatori che si esibivano lungo i decumani».
 

Quest’anno il classico appuntamento musicale si è svolto con l’omaggio al principe della risata, Antonio De Curtis, meglio conosciuto come Totò. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino