L'oasi del Cerlone abbandonata tra carcasse di scooter e alberi dati alle fiamme

L'oasi del Cerlone abbandonata tra carcasse di scooter e alberi dati alle fiamme
Dopo il covid-19 la situazione è ancora più critica nell’area dell’oasi del Cerlone a Fuorigrotta. Uno spazio verde trasformato in giungla accanto ad una...

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Dopo il covid-19 la situazione è ancora più critica nell’area dell’oasi del Cerlone a Fuorigrotta. Uno spazio verde trasformato in giungla accanto ad una discarica, meta dei pirati dei rifiuti provenienti dai diversi quartieri della città. Prima l’amianto, poi i materiali edili e ora anche carcasse di auto e scooter. Un grande sversatoio dove tutti si fermano per scaricare ad ogni ora del giorno e della notte, insultando e minacciando chi cerca di far rispettare le regole.


«Veniamo minacciati di continuo - afferma Patrizia Cortese - quando cerchiamo di fermare gli sversamenti. Purtroppo non sappiamo mai con chi abbiamo a che fare e questo rende tutto più difficile. Abbiamo paura e non ci sentiamo tutelati. Il nostro quartiere e la nostra strada, sono diventati luoghi insicuri e malsani dove vivere. Dove soprattutto in estate assistiamo ad una vera invasione di ratti ed insetti attirati dalla spazzatura. Inoltre lo spazio verde dell’oasi a pochi passi da qui, è stato trasformato in una grande pattumiera dove è diventato difficile anche entrare».
 
Anche i giardini insomma, nonostante gli sforzi e l’impegno dei volontari, sono diventati impraticabili. Spazi verdi incolti ed invasi dai rifiuti dove - nei prossimi giorni - dovrebbero intervenire i giardinieri della X Municipalitá, per una azione di pulizia e messa in sicurezza. 

«Per ora la situazione è critica - dichiara il giardiniere volontario Patrizio Della Notte - e tende a peggiorare. I ragazzini che frequentano l’area tagliano i rami degli alberi per accendermi durante la notte. Hanno fatto così anche a Sant’Antonio quando, tagliano un pino piantato da poco, lo hanno dato alle fiamme. Ormai anche il nostro lavoro sembra inutile. In quest’area del quartiere le cose vanno sempre peggio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino