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Proteggere il mare dall'inquinamento vuol dire proteggere il futuro del nostro pianeta, soprattutto perché la metà dell'ossigeno che respiriamo è prodotta dall'ecosistema marino. Proprio alla salvaguardia dell'ecosistema marino è dedicato l'Ocean & Climate Village, una mostra itinerante di Ioc-Unesco, che fa tappa a Napoli (a Castel dell'Ovo) da oggi a domenica prossima. L'evento è la prima mostra interattiva ed educativa dedicata alla connessione tra oceano e clima della Commissione Oceanografica Intergovernativa di Unesco, realizzata in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura ed al Turismo del Comune e grazie al supporto di E.ON, uno dei principali operatori energetici in Italia. La manifestazione è stata realizzata nell'ambito del Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile (2021-2030). «Oltre ad essere uno spazio fisico, - spiegano gli organizzatori - è anche una piattaforma di incontro che vuole promuovere dibattiti sulla salvaguardia e rigenerazione degli ecosistemi marini e della biodiversità correlata, ma anche affrontare tematiche relative all'economia blu, all'innovazione e il design». L'attenzione per gli ecosistemi marini si traduce, ad esempio, nella necessità di salvaguardare alcune specie vegetali che rivestono un ruolo fondamentale. È il caso della Posidonia oceanica, «una pianta endemica del Mar Mediterraneo - spiegano gli organizzatori - in grado di proliferare e costituire vaste distese verdi sottomarine che favoriscono la biodiversità ospitando e dando nutrimento a molluschi, pesci e crostacei».
Alla Posidonia oceanica è dedicato il progetto Save the Wave, un'iniziativa nata ad aprile 2022, quando E.ON e Ioc-Unesco piantarono nel Golfo di Mondello, a Palermo, una prateria di Posidonia oceanica di 100 mq, con l'obiettivo di rigenerare l'ecosistema esistente.
Il Mattino