Omicidio suicidio a Portici, choc all'Università: «Adalgisa ricercatrice di valore, siamo affranti»

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Lei solare, brillante ricercatrice, amata e apprezzata da tutti. Lui libero professionista, taciturno, disoccupato da anni e abituato a vivere sulle spalle di lei, stando a ciò che trapela. Una coppia riservata; raramente a Portici erano visti insieme mentre a San Severino Lucano, il paesino di 1.500 anime in provincia di Potenza - di cui lei era originaria - lui non era conosciuto. Pare si frequentassero da oltre cinque anni ma convivevano da solo un anno.


Resteranno un mistero le vere cause dell'omicidio di Maria Adalgisa Nicolai, la ricercatrice universitaria della facoltà di Agraria massacrata lunedì sera a coltellate dal compagno 65enne Giovanni Fabbrocino, che poi si è suicidato lanciandosi dal quarto piano. Sgomento, rabbia e incredulità ieri nelle due comunità: a Portici e a San Severino Lucano dove oggi alle 11 si celebreranno le esequie della vittima e il sindaco Franco Fiore ha proclamato il lutto cittadino.
 
Le salme sono state consegnate alle famiglie e non ci sarà alcuna inchiesta perché il fatto è acclarato. Ma nessuno riesce a spiegarsi cosa ci sia veramente dietro quell'atto così spietato. Un delitto d'impeto o premeditato? I carabinieri della compagnia di Torre del Greco, agli ordini del capitano Andrea Leacche, e del nucleo investigativo di Torre Annunziata tendono al delitto d'impeto anche per l'impossibilità che avrebbe avuto Fabbrocino di nascondere il corpo. Gli inquirenti confermano che alla base dell'ultimo litigio ci fosse la volontà di lei, contrastata dall'ossessione di lui per il Covid, di partire per una vacanza.

Dolore e incredulità ieri al Dipartimento di Agraria della Federico II di Napoli dove Adalgisa aveva lavorato fino alla mattina del delitto. Colleghi, studenti e direzione hanno ricordato la ricercatrice per la quale è stato osservato un minuto di silenzio anche al Senato accademico. «Per noi è un momento di dolore e sgomento - ha detto il direttore del dipartimento di Agraria Matteo Lorito - La Nicolai era una ricercatrice di valore, sempre disponibile e attenta, anche se molto riservata. Siamo tutti affranti». Commosso il ricordo del ministro dell'Università Gaetano Manfredi. «Sono affranto per il tragico destino di Maria Adalgisa Nicolai. Era una stimata ricercatrice della facoltà di Agraria della Federico II di Napoli che ho avuto la possibilità di conoscere e apprezzare, anche umanamente. Gli episodi di femminicidio vanno combattuti con fermezza e determinazione. L'Università deve e può avere un ruolo centrale in questo necessario percorso», dice l'ex rettore.
 
«Ancora stento a crederci - dice Alessandro Marconicchio, ex studente - che una cosa così orribile sia capitata a lei. Una donna così buona con una personalità unica. Per me è stata più di una semplice professoressa, era una vera e propria amica. Mi ha aiutato e mi ha insegnato davvero tanto. Non potrò mai dimenticarla e porterò per sempre con me tanti bellissimi ricordi di lei».


«La nostra comunità è sotto choc - dice Franco Fiore, sindaco di San Severino di Lucania - perché conoscevamo tutti Adalgisa e la sua famiglia. Veniva spesso qui e si è presa cura dei suoi genitori fino alla fine; era sempre disponibile con tutti e teneva lezioni improvvisate di botanica ai bambini. Lui non l'ho mai visto. Ho sentito la sorella che, con i familiari, è chiusa in un comprensibile riserbo».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino