Omicidio Vassallo, la nuova pista porta al carabiniere infedele arrestato

Omicidio Vassallo, la nuova pista porta al carabiniere infedele arrestato
L'ordinanza di custodia cautelare eseguita nei giorni scorsi nei confronti di una cinquantina di indagati al centro di una inchiesta su un traffico internazionale di...

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L'ordinanza di custodia cautelare eseguita nei giorni scorsi nei confronti di una cinquantina di indagati al centro di una inchiesta su un traffico internazionale di stupefacenti sarà trasmessa dagli inquirenti della Dda di Napoli ai magistrati della procura di Salerno, titolari delle indagini sull'omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo ucciso nel comune cilentano il 5 novembre 2010. Un caso rimasto irrisolto e che ha portato finora all'archiviazione di tutte le piste seguite dagli inquirenti.


A quanto si è appreso, lo scambio di informazioni tra le due Procure (anche i pm di Napoli infatti acquisiranno atti dai colleghi salernitani) si riferisce alla posizione del brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi, arrestato nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Napoli - coordinata dal pm della Dda di Napoli Mariella Di Mauro e dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli - e sospettato di stretti legami con uno dei boss del narcotraffico.

Il nome di Cioffi, accusato di appartenenza all'associazione per delinquere, spuntò anche negli atti di indagini svolti sull'omicidio del sindaco di Pollica: un testimone riferì della sua presunta presenza nella zona nei giorni dell'omicidio ma tale circostanza non risultò confermata dagli approfondimenti investigativi (Cioffi, va precisato, non è stato mai indagato nell'ambito dell'inchiesta sul delitto Vassallo).


Proprio oggi il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho, in un'intervista all'edizione napoletana di Repubblica rilasciata in vista di un dibattito in memoria di Vassallo che si terrà domani al Teatro San Carlo, ha affermato che quel delitto non deve restare impunito. «Il sindaco - ha ricordato Cafiero de Raho - aveva dato fastidio alla criminalità sotto diversi profili. Il porto di Acciaroli, il traffico di stupefacenti del Cilento, altre situazioni di cui si sentiva l'unico conoscitore». Per il procuratore Antimafia «bisognerà prestare la massima attenzione per poter individuare i responsabili». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino