Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha partecipato per l’Italia all’operazione internazionale “Pandora IV”, coordinata da Interpol ed...
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Si è giunti al sequestro di 8.670 beni culturali provento di reato o contraffatti, corrispondenti al 28% del totale dei beni sequestrati durante “Pandora IV”. Nel periodo dell’operazione il TPC, con il supporto dei Comandi territoriali dei Carabinieri, ha effettuato 124 controlli ad aree d’interesse archeologico e monumentale; ha verificato 130 esercizi antiquariali, case d’asta, gallerie, restauratori e trasportatori; ha contestato 3 violazioni amministrative; ha denunciato 14 persone in stato di libertà; ha verificato 1.368 beni nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, di cui 35 sono ancora oggetto di indagini sulla provenienza; ha sequestrato 372 beni culturali per un valore complessivo di 502.000 euro.
A Roma sono stati posti sotto sequestro un ricamo su tela falsamente attribuito ad Alighiero Boetti; un aureo di Claudio/Agrippina; un disegno, matita su carta, falsamente attribuito a Giorgio de Chirico; 3 sculture antiche in marmo riproducenti angeli, trafugate nel 1999 dalla Chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano, in provincia di Napoli e 2 dipinti, olio su tela, falsamente attribuiti a Eliano Fantuzzi. Sequestrati 13 reperti archeologici di epoca romana a Castel Gandolfo, 141 reperti archeologici di epoca romana risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II d.C. e 150 reperti litici preistorici a Cupra Marittima, in provincia di Ascoli Piceno; 4 documenti archivistici risalenti al XIV e XVIII secolo, con classificazioni riconducibili a Comuni dell’Abruzzo a Montesilvano, in provincia di Pescara; 3 manoscritti del secolo XVIII appartenenti ad un ente ecclesiastico a Giuliano Teatino, in provincia di Chieti; 48 reperti archeologici risalenti al periodo compreso tra il I secolo a.C. ed il II d.C.; a Comunanza, in provincia di Ascoli Piceno, un libro edito nel 1676, trafugato in data imprecisata dalla Biblioteca Diocesana di Narni, in provincia di Terni, due libri pubblicati rispettivamente a Roma nel 1779 e a Napoli nel 1834, con timbri riconducibili a biblioteche statali e Genzano di Roma; un dipinto, olio su tela, di Giulio Carpioni, trafugato nel 1975 dall’Accademia di Belle Arti di Napoli; dipinto, olio su tavola, falsamente attribuito a Pompeo Mariani a Monza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino