Ercolano, due giovani uccisi: «Ora non facciamolo passare per pazzo erano ragazzi d'oro, mai una multa»

Ercolano, due giovani uccisi: «Ora non facciamolo passare per pazzo erano ragazzi d'oro, mai una multa»
Inviata a Portici «Per favore venite sul pianerottolo. Qui ci sono i genitori di Giuseppe». Nel saloncino di casa Fusella c'è anche tanta altra gente,...

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Inviata a Portici

«Per favore venite sul pianerottolo. Qui ci sono i genitori di Giuseppe». Nel saloncino di casa Fusella c'è anche tanta altra gente, eppure il silenzio è assoluto. A raccontare, implorare verità e giustizia è Maria (ha preferito non dare il cognome), la zia di Giuseppe Fusella.

Come stanno vivendo queste ore successive alla tragedia i genitori del ragazzo?
«Perdere un figlio è la cosa più terribile che possa accadere, ma perderlo così ancora di più».

È un incubo
«Se quella persona che ha sparato fosse un uomo, dovrebbe togliersi la vita».

Sei proiettili contro Giuseppe e Tullio.
«Sarebbe bastato sparare in aria perché quei due bravi ragazzi di fronte al pericolo sarebbero schizzati via come fulmini. Avrebbero avuto una paura folle».

Cosa vi aspettate adesso?
«Non sono un magistrato, non sono un investigatore ma la sensazione è che quell'uomo volesse proprio uccidere».

Quindi?
«Era nervoso? Aveva problemi? Sappia che li ha creati a decine di persone. Chiediamo solo giustizia. E non sarà una consolazione perché nessuno ci restituirà Giuseppe. E mai più Tullio potrà tornare a casa».

Li descrivono tutti come due bravissimi ragazzi.
«Mio nipote e il suo amico di vecchia data non hanno mai avuto una multa e noi tutti non abbiamo mai avuto bisogno di avvocati neanche per un incidente stradale. Così come non ci siamo mai rivolti alle forze dell'ordine: di quella persona non ci importa nulla, ma vogliamo giustizia. Perché è inaccettabile che due ragazzi come loro vengano trucidati. È possibile che la vita non vale più nulla?».

Giuseppe come aveva trascorso la giornata di ieri?
«In serata è uscito come sempre, crediamo sia andato ai campi di calcetto, ha incontrato gli amici: tutto come faceva spesso».

E invece la tragedia
«All'alba la notizia. Adesso c'è da aspettare l'esito delle autopsie, le indagini e tutto l'iter, ma poi questa persona che ha tolto la vita in maniera così atroce a due giovani che adesso si trovano in una cella frigorifera, dovrà rispondere alla giustizia».

Come vi comportete?
«Non faremo scenate, non andremo a sbandierare ai quattro venti questo nostro dolore che non passerà mai più ma non consentiremo che questa storia prenda una piega diversa da quella che è realmente».

In che senso?
«Che nessuno lo faccia passare per pazzo».

E come pensa che reagiranno i genitori di Giuseppe quando interiorizzano questa perdita così insostituibile?
«I genitori, le sorelle, i fratelli. È chiaro che la vita non sarà più la stessa per nessuno. Quali strategie dovremo mettere in campo per far sì che trovino un po' di rassegnazione? Restando uniti».

Giuseppe stava per laurearsi
«In Scienze motorie, stava preparando la tesi. Le sue giornate passavano tra lo studio e qualche ora in palestra. Anche lì, aveva un gruppo di amici affiatato. Non era solo attività fisica era anche una maniera per stare con gli altri, uscivano insieme, andavano a cena fuori».

Conoscere la dinamica della vicenda sarà fondamentale per voi. «Sono passate decine di ore da quando i ragazzi sono morti. Vincenzo Palumbo è ancora sotto interrogatorio e a noi non arriva nessuna notizia certa»


Quindi non sapete perchè i ragazzi fossero in quella stradina? «Pare che stessero aspettando altri amici. Quella è la traversa che conduce al centro sportivo. Penso che poi sarebbero tornati a Portici».
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Il Mattino