Ospedale del Mare di Napoli, ancora caos voragine: fuori uso l'aria condizionata dei reparti

Ospedale del Mare di Napoli, ancora caos voragine: fuori uso l'aria condizionata dei reparti
Un’intera ala dell’ospedale del mare (padiglione Hd3) è in grandi difficoltà a causa della mancanza dell’aria condizionata. Una zona che comprende...

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Un’intera ala dell’ospedale del mare (padiglione Hd3) è in grandi difficoltà a causa della mancanza dell’aria condizionata. Una zona che comprende la Farmacia, la Chirurgia, la Psichiatria al piano terra, il Trauma center, la Medicina di accettazione e di urgenza e anche la Rianimazione. Ma è tutto l’ospedale a risentire di un disservizio nato a causa della voragine del scorso gennaio. Con il crescere delle temperature e l’allerta meteo incombente (le previsioni indicano che la colonnina di mercurio varcherà la soglia dei 30-35 gradi) l’ospedale potrebbe diventare invivibile. Il problema è sempre riconducibile alla grande voragine del parcheggio dipendenti creatasi all’inizio dello scorso gennaio.

La centrale termica muletto, montata nel piazzale di fianco all’enorme fosso che ha inghiottito le tubature, è infatti servita per ovviare al problema del riscaldamento e dell’acqua calda ma resta irrisolto il nodo della refrigerazione. Il problema è di natura tecnica: il flusso d’aria funziona ma quello che al momento non si riesce ad assicurare, a seguito dell’evento catastrofico dell’8 gennaio, è il flusso di fluido refrigerante che serve ad abbassare le temperature negli ambienti. Le tubature non esistono più. La direzione ha chiesto ed ottenuto, dalla Procura che tiene sotto sequestro l’area, di realizzare un bypass con tubazioni provvisorie e alcuni lavori abbastanza impegnativi. I tempi richiesti non sono brevi e dureranno alcune settimane a partire dall’inizio dei lavori. Il via libera dovrebbe arrivare già da domani e per gli inizi di giugno tutto dovrebbe essere pronto. Soluzioni tampone o alternative non sono attuabili per la logistica e la tipologia impiantistica del presidio di Napoli est. Uno dei principali problemi, sul piano clinico, riguarda il reparto di Psichiatria. Mentre in rianimazione con alcune unità refigeranti mobili si conta di tamponare la situazione, in Psichiatria la gestione dei malati potrebbe diventare molto complessa.

Un altro reparto di Psichiatria della Asl in cui trasferire i pazienti si trova al San Giovanni Bosco che attualmente è devoluto a Covid center. Per il presidio della Doganella ci sarebbero tuttavia importanti novità in vista. Il calo della pressione dei contagi sulla rete ospedaliera della città dovrebbe infatti determinare a stretto giro il ritorno all’assetto ordinario del presidio della Doganella. L’operazione è stata a lungo discussa ieri in Unità di crisi regionale. L’obiettivo è riaprire l’ospedale all’utenza ordinaria a partire dal primo luglio. Da quanto trapela, tuttavia, il management della Asl vorrebbe bruciare le tappe e riattivare il San Giovanni bosco per la metà di giugno. Quel che sarebbe certo è il via già da lunedì prossimo alle operazioni di ripristino e tinteggiatura del pronto soccorso con il progressivo smaltimento dei malati Covid. Attualmente l’ospedale della Doganella ospita solo alcuni ambulatori clinici non Covid e la day Surgery nella palazzina della direzione sanitaria. I lavori di ripristino presuppongono il riallestimento di importanti reparti come la Cardiologia e Utic (completamente sovvertiti nei percorsi), la Neurochirurgia, la Chirurgia generale, l’Ortopedia, la Ginecologia attualmente devoluti a centri di degenza specialistica Covid. Per l’utenza della popolosa area nord della città si tratta di una boccata d’ossigeno. 

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Il Mattino