Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: «Quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso»

Ospedale del Mare, ecco cos'è successo: «Quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso»
«È evidente che quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso che reggeva. Per ora tiene, ma non abbiamo certezza sulla sua tenuta». A...

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«È evidente che quel parcheggio non era progettato per sostenere tutto il peso che reggeva. Per ora tiene, ma non abbiamo certezza sulla sua tenuta». A ricostruire cosa possa aver causato il crollo del parcheggio dell’ospedale del Mare è il comandante dei vigili del fuoco di Napoli, Ennio Aquilino. Passato lo spavento e accertato che non ci sono morti né feriti per la voragine che si è aperta nel parcheggio all’ospedale del Mare di Ponticelli, è ora per gli inquirenti il momento di chiarire cosa abbia provocato il cedimento di 20mila metri cubi di terreno. Cosa c’è sotto il terreno crollato? E quale problema strutturale ha scatenato la voragine? La Procura di Napoli - pm di turno Gennaro Damiano, coordinato dagli aggiunti Simona Di Monte e Raffaello Falcone – ha incaricato i carabinieri di avviare le indagini che collaboreranno con un tecnico designato dagli stessi pm partenopei. Opereranno adesso il nucleo investigativo dell’Arma di Napoli e la compagnia di Poggioreale.

Al di sotto della voragine apertasi nel parcheggio ci sono dei tunnel che conducono all’ospedale del Mare utilizzati per i sottoservizi (luce, gas, rete fognaria e idrica). Al di sotto del solaio crollato si vedono infatti dall’alto dei pilastri crollati che reggevano un terrapieno con la vasca di rilancio dell’acqua sanitaria e dell’impianto antincendio del nosocomio di Ponticelli. «La vasca – ha spiegato il comandante dei vigili del fuoco di Napoli, Ennio Aquilino, non dovrebbe avere problemi, perché si tratta di una struttura in cemento, ma i tubi sono stati tranciati nel crollo. Il terrapieno adesso appoggia su un secondo solaio le cui capacità portanti, però, non sono certe. È evidente che non era progettato per sostenere tutto il peso che reggeva. Per ora tiene, ma non abbiamo certezza sulla sua tenuta». I vigili del fuoco stanno quindi lavorando ora per mettere in sicurezza la voragine e prevenire un crollo ulteriore. Con i pompieri ci sono i tecnici dell’Acquedotto di Napoli che stanno poi cercando di realizzare un bypass per assicurare l’erogazione dell’acqua all’ospedale. 

L’inaugurazione del nosocomio è avvenuta soltanto nel 2018, ma i lavori in quell’area poi crollata sarebbero cominciati nel 2007. Al di sotto del parcheggio crollato c’è un piano dei sottoservizi. I vigili del fuoco che hanno operato ritengono che la pioggia abbondante dei giorni scorsi abbia appesantito il terreno e abbia provocato il crollo. Eppure, la struttura sottostante al crollo, era una camera in cemento armato dove, per l’appunto, transitano i condotti per portare i servizi essenziali nell’ospedale e avrebbe dovuto reggere al peso. «Non sappiamo neppure – spiega Giovanni Russo, ingegnere dei vigili del fuoco e dirigente vicario del Comando di Napoli – se al di sotto di dove è avvenuto il crollo c’è una rete fognaria. Purtroppo ora per capire tutti i collegamenti sotterranei e gli impianti che ci sono nel sottosuolo è necessario interpellare ogni ente interessato: dall’Abc per i servizi idrici, all’ufficio tecnico dell’Asl, a chi eroga gas ed elettricità. Impossibile ricostruire tutto subito perché necessitiamo di avere tutti gli elementi dai vari soggetti che hanno operato nell’area del crollo». 

L’evento è avvenuto in una parte distante, da un lato opposto rispetto a dove si trova l’ospedale modulare costruito a tempi di record con i reparti prefabbricati inviati dalla ditta padovana Med Health Technologies. Per mettere in funzione l’ospedale modulare, ora evacuato e dove si trovavano sei pazienti asintomatici affetti da Covid, è stato comunque necessario effettuare un collegamento dei servizi essenziali (luce, gas, acqua, fogne) dalla struttura principale dell’ospedale del Mare. Data la distanza tra i due luoghi appare al momento improbabile possano essere stati i lavori di allestimento del Covid Residence a causare possibili problemi alle condutture al punto da provocare il crollo. Ma questo ora, insieme a tutte le altre ipotesi, lo accerteranno gli inquirenti e i tecnici nominati dalla procura di Napoli.   

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Il Mattino