Pronto soccorso affollati, barelle in corsia, codici a bassa urgenza che (in misura del 40,50 per cento) ingolfano le accettazioni dei reparti di emergenza: se Atene piange Sparta...
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Un piccolo polmone per un pronto soccorso che ormai viaggia su numeri consistenti e che oggi, ha come principale problema, l’adeguamento della macchina degli smistamenti rapidi dei pazienti dal reparto emergenza alle corsie specialistiche. Un sistema messo a punto negli anni al Cardarelli non senza difficoltà e che muove i primi passi invece a Napoli est.
LE PROCEDURE
Dopo l’arrivo in pronto soccorso è essenziale, per velocizzare la porta girevole del pronto soccorso, giungere rapidamente alla diagnosi, alla terapia e in alcuni casi al ricovero. Per far ciò devono girare a pieno ritmo i servizi come la dialisi, la gastroscopia, la radiologia, le attività di ricovero e dimissioni dai reparti che però non sembrano ancora essere dettati sui ritmi vorticosi di un pronto soccorso. Pochi posti disponibili, scarsa ricettività dai reparti di otorino, urologia, gastroenterologia, rischiano di intasare il pronto soccorso che da qui ai prossimi mesi è destinato a crescere per diventare, dall’attuale pronto soccorso di base, un Dea di I livello prima e poi un Dea di II livello. Paradossalmente il principale nodo da sciogliere per trasformare l’attuale pronto soccorso dell’Ospedale del mare non è tanto aumentare la capacità di accesso bensì far crescere la velocità e i tempi per lo smistamento rapido dei pazienti dal pronto soccorso verso i reparti potenziate le attività di dimissione. Indagini diagnostiche, consulenze specialistiche, ricoveri e trasferimenti dal pronto soccorso ai reparti, non sono infatti ancora tarati sulle routine di un grande pronto soccorso. Così l’eccesso di codici verdi a bassa urgenza, che all’ospedale del mare godrebbero di un proprio spazio e di un ambulatorio dedicato, non sono ancora stati affidati alle cure dei medici di guardia medica, come pure invece era previsto da una preintesa siglata a settembre tra questa categoria di camici bianchi e la Asl Napoli 1.
IL PROGETTO
Prevede l’affidamento di malati in codice bianco, che giungono copiosi ogni giorno all’ospedale del mare, costretti a lunghe attese, ai medici di continuità assistenziale che hanno ore in più da spendere del loro contratto. Un modello già sperimentato con successo al Vecchio Pellegrini e che sta andando avanti.
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Il Mattino