Palazzo Fuga, i progetti degli studenti: «Lo vogliamo così»

«Faremo un laboratorio per raccogliere i progetti più attinenti con le esigenze del territorio».

Gli studenti dell'Istituto Galiani nella Sala dei Baroni
Gli studenti dell'Istituto Galiani sono a loro agio seduti sugli scranni della Sala dei Baroni. Insieme a loro c'è la Commissione Urbanistica del Comune di Napoli...

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Gli studenti dell'Istituto Galiani sono a loro agio seduti sugli scranni della Sala dei Baroni. Insieme a loro c'è la Commissione Urbanistica del Comune di Napoli presieduta da Massimo Pepe e la vice sindaco e assessore all'urbanistica Laura Lieto in questa occasione in veste di uditori, perché a essere protagonisti sono proprio loro.

Sono qui per illustrare i risultati del progetto portato avanti negli ultimi mesi riguardo il Real Albergo dei Poveri di piazza Carlo III, che prenderà il via poco prima dell'estate grazie ai fondi Pnrr. La scuola di via Don Bosco sorge a pochi passi dall'edificio storico e così la dirigente Antonella Barreca ha pensato di partecipare al percorso di Educazione alla Cittadinanza per promuovere la partecipazione dei giovani alla vita sociale e politica del quartiere attraverso idee capaci di innescare processi di rigenerazione comunitaria e territoriale. Tante le proposte degli studenti che hanno incontrato cittadini, artigiani, commercianti e si sono confrontati tra loro per pianificare una rete sociale pensata per il Real Albergo dei Poveri, tenendo conto di quelle che per loro sono anche tematiche fondamentali per il futuro come pace, lotta al razzismo e a ogni diseguaglianza.

«Mi impegno affinché tutti voi vi sentiate sempre parte del gruppo dei progettisti» ha promesso la vice sindaco Lieto che si è detta «entusiasta per una capacità così contemporanea e avanti di interpretare progetti di una complicazione estrema, che affronto da docente di Architettura». «Siamo stati invitati mesi fa dal Comune a partecipare con un progetto di idee di riqualificazione urbana ed essendo la scuola a poche centinaia di metri dall'Albergo dei Poveri, ci siamo concentrati sull'edificio» racconta la dirigente Antonella Barreca. «Gli studenti coordinati dalla docente Simona Saporito si sono impegnati moltissimo: documentandosi, facendo ricerche storiche e poi ascoltando le voci del quartiere, senza dimenticare le loro esigenze di ragazzi impegnati per il loro futuro. Sono stati messi a punto quindi sette punti di riqualificazione, tutte idee sostenibili, sia dal punto di vista economico che ambientale».

Ecco quindi la necessità di un percorso di studi universitari su mediazione, cooperazione internazionale ed educazione alla Pace nato con l'inizio del conflitto in Ucraina. Poi una Stanza della Pace dove discutere di lotta al razzismo e violenza di genere, locali per attività di artigianato, una galleria per artisti emergenti, un giardino terapeutico per malati di Alzheimer, demenza e Parkinson. Ma gran parte del progetto è su servizi di welfare, segno che i giovani sentono l'esigenza di un impegno maggiore: propongono di destinare parte degli spazi ai bisognosi, con docce e barbiere, doposcuola, palestra e un Social Bar gestito da non udenti, non vedenti o ragazzi con disabilità. Il presidente della Commissione Urbanistica Massimo Pepe non nasconde la soddisfazione del lavoro degli studenti: «Sono i fruitori futuri dell'Albergo dei Poveri, e le loro proposte sono interessanti. Ma la campagna di ascolto prosegue, alla fine faremo un laboratorio per raccogliere i progetti più attinenti con le esigenze del territorio». 

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Il Mattino