«Sono vent'anni che faccio la custode di questo immobile e ora mi vogliono buttare fuori?». Iolanda Somma, 77 anni, è l'ultima inquilina di Palazzo...
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Quella di Palazzo Penne, dove nel '71 Pasolini girò il «Decameron», è un'odissea. L'edificio ha visto alternarsi annunci e promesse. Nel 2000 vi fu lo sfratto di una cinquantina di famiglie per il recupero. Nel 2002 il palazzo venne acquistato dalla Regione e affidato in comodato d'uso all'Orientale per un polo umanistico. Nel 2013 l'ex governatore Antonio Bassolino e l'ex rettore dell'Orientale Pasquale Ciriello vennero assolti dall'accusa di danneggiamento di bene storico per mancato restauro. Una speranza sembrò esserci nel 2014, quando l'assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza annunciò il finanziamento di 13 milioni e mezzo: Palazzo Penne avrebbe ospitato la Protezione civile grazie a fondi Por-Fesr 2007-2013.
Nel novembre 2018 l'ennesimo tentativo di furto nel palazzo, dove qualcuno ha vandalizzato l'antico portone, terrorizzando l'unica inquilina rimasta, Iolanda: «Ho chiesto di perfezionare il mio contratto di affitto, ma nulla. Mi diano un alloggio a fitto sociale e me ne andrò». «Questo sfratto è un'incognita - dice Pino De Stasio, consigliere della II Municipalità - adesso la Regione si è svegliata forse perché c'è un progetto? Ma non sarà condiviso con noi che abbiamo fatto tante battaglie per il diritto alla casa». C'è stata anche un'interrogazione dell'europarlamentare Isabella Adinolfi dopo che Corina Cretu della Commissione europea ha comunicato che quei 13 milioni e mezzo di euro non sono mai stati stanziati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino