Napoli, manifestazione di solidarietà al popolo palestinese sabato a piazza Dante

Napoli, manifestazione di solidarietà al popolo palestinese sabato a piazza Dante
Nuova manifestazione di solidarietà sabato 18 settembre ale 11 in piazza Dante, con una performance di sit in per far sentire ancora una volta la voce di Napoli a...

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Nuova manifestazione di solidarietà sabato 18 settembre ale 11 in piazza Dante, con una performance di sit in per far sentire ancora una volta la voce di Napoli a sostegno di Zakaria Zubeidi, dei suoi compagni torturati e di tutte le prigioniere e i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. L'iniziativa è promossa e organizzata dal Centro Culturale Handala Ali; la Rete Napoletana per la Palestina; l'Unione Democratica Arabo Palestinese - Udap; il Comitato Bds Campania e il gruppo dei Giovani Palestinesi d'Italia.

L’11 settembre scorso quattro di sei prigionieri politici palestinesi (Zakaria Zubeidi, Mahmoud Arda, Mohammed Arda e Yaqoub Qadri), evasi il 6 dello stesso mese dal carcere di massima sicurezza di Gilboa grazie all’ausilio di semplici cucchiai di metallo, sono caduti nuovamente nelle mani della polizia israeliana. Da allora ognuno di loro e in particolare Zakaria (ex comandante a Jenin delle Brigate dei Maritri di Al Aqsa durante la seconda intifada) subiscono torture crudeli con lo scopo di debilitare il corpo e lo spirito non solo loro ma di un‘intero popolo, in quella che si configura come una vera e propria strategia della vendetta e dell’abuso. In seguito a questi avvenimenti si sono avute proteste spontanee in tutta la Palestina in solidarietà agli evasi.

La detenzione, spesso lunga e senza basi legali e giuridiche, e la tortura sono armi sistematiche con lo scopo di spezzare la resistenza e cancellarne l’esistenza; tutto questo con la complicità del silenzio del mondo e dei media occidentali. Stando a quanto evidenziato dagli enti organizzatori della manifestazione, dall’inizio dell’occupazione nel 1967, 73 detenuti palestinesi sono stati uccisi durante gli interrogatori israeliani e grazie, all’ampia collaborazione del sistema giudiziario israeliano, gli autori di tali crimini sono rimasti impuniti. Sono tutti invitati, quindi, non solo a partecipare alla protesta; ma anche a portare un cucchiaio come simbolo di resistenza e riferimento a quanto detto sopra. 

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Il Mattino