Napoli, manifestazione di solidarietà al popolo palestinese sabato a piazza Dante

Napoli, manifestazione di solidarietà al popolo palestinese sabato a piazza Dante
Giovedì 16 Settembre 2021, 17:07
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Nuova manifestazione di solidarietà sabato 18 settembre ale 11 in piazza Dante, con una performance di sit in per far sentire ancora una volta la voce di Napoli a sostegno di Zakaria Zubeidi, dei suoi compagni torturati e di tutte le prigioniere e i prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. L'iniziativa è promossa e organizzata dal Centro Culturale Handala Ali; la Rete Napoletana per la Palestina; l'Unione Democratica Arabo Palestinese - Udap; il Comitato Bds Campania e il gruppo dei Giovani Palestinesi d'Italia.

L’11 settembre scorso quattro di sei prigionieri politici palestinesi (Zakaria Zubeidi, Mahmoud Arda, Mohammed Arda e Yaqoub Qadri), evasi il 6 dello stesso mese dal carcere di massima sicurezza di Gilboa grazie all’ausilio di semplici cucchiai di metallo, sono caduti nuovamente nelle mani della polizia israeliana. Da allora ognuno di loro e in particolare Zakaria (ex comandante a Jenin delle Brigate dei Maritri di Al Aqsa durante la seconda intifada) subiscono torture crudeli con lo scopo di debilitare il corpo e lo spirito non solo loro ma di un‘intero popolo, in quella che si configura come una vera e propria strategia della vendetta e dell’abuso.

In seguito a questi avvenimenti si sono avute proteste spontanee in tutta la Palestina in solidarietà agli evasi.

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La detenzione, spesso lunga e senza basi legali e giuridiche, e la tortura sono armi sistematiche con lo scopo di spezzare la resistenza e cancellarne l’esistenza; tutto questo con la complicità del silenzio del mondo e dei media occidentali. Stando a quanto evidenziato dagli enti organizzatori della manifestazione, dall’inizio dell’occupazione nel 1967, 73 detenuti palestinesi sono stati uccisi durante gli interrogatori israeliani e grazie, all’ampia collaborazione del sistema giudiziario israeliano, gli autori di tali crimini sono rimasti impuniti. Sono tutti invitati, quindi, non solo a partecipare alla protesta; ma anche a portare un cucchiaio come simbolo di resistenza e riferimento a quanto detto sopra. 

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