Paranza bimbi, il pm Woodcock: «Valutiamo le condanne: dopo tornino a fare il lavoro dei padri e dei nonni»

Paranza bimbi, il pm Woodcock: «Valutiamo le condanne: dopo tornino a fare il lavoro dei padri e dei nonni»
Vanno condannati valutando però attentamente l'entità della pena per fare in modo che «una volta usciti dal carcere possano tornare a fare il lavoro dei...

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Vanno condannati valutando però attentamente l'entità della pena per fare in modo che «una volta usciti dal carcere possano tornare a fare il lavoro dei padri e dei nonni» recidendo per sempre i rapporti con la criminalità. È la richiesta che il pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock ha avanzato nel corso della requisitoria al processo contro il cosiddetto «clan dei bimbi», un gruppo di giovani del centro antico di Napoli, attivi tra Forcella, la Maddalena e i Tribunali, protagonisti di una sanguinosa faida di camorra per il controllo delle attività illecite, in particolare estorsioni e traffico di droga.


Sono 41 gli imputati che sono processati con rito abbreviato nell'aula bunker di Poggioreale davanti al gup Nicola Quatrano. Molti di loro - ha ricordato Woodcock - sono figli di onesti commercianti e artigiani del quartiere, tra gli imputati figura anche il figlio del titolare di una bottega di presepi nella celebre via San Gregorio Armeno. Il pm ha auspicato una seconda opportunità per i ragazzi irretiti dalla malavita. «Questa è l'epoca - ha detto Woodcock - delle seconde file della criminalità, una criminalità priva del carisma dei vecchi boss».

Gli imputati sono legati ai gruppi Giuliano, Amirante, Brunetti e Sibillo, che hanno dato vita alla «paranza dei bambini». Le richieste di condanna saranno formulate dai pm Woodcock e Francesco De Falco alla prossima udienza, il 16 febbraio.
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Il Mattino