«Una cornice naturale mozzafiato, 130 ettari di polmone verde di cui solo tre oggi sono fruibili. Degrado, abbandono, incuria e vandalismo, queste sono le...
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«A cavallo tra gli anni ’80 e ’90 - ricorda Di Palma - furono proprio le associazioni ambientaliste a difendere Parco dei Camaldoli dalle ruspe e dal cemento. Quelli erano gli anni dell’abusivismo edilizio, ma l’impegno degli ambientalisti fu ripagato con la perimetrazione e la riqualificazione di un’area completamente restaurata, a norma e in sicurezza, dove arte e cultura animavano le serate estive di tantissimi napoletani e altrettanti turisti. È giunto il momento di restituirlo ai cittadini. Regione e Comune facciano uno sforzo congiunto per recuperare quest’area preziosa». Da qui l'appello: «Il Parco dei Camaldoli deve tornare a splendere, deve essere patrimonio dei napoletani. Deve poter fare sfoggio della sua bellezza. C’è un punto in cui il parco si apre sul golfo di Napoli, una veduta paradisiaca che non merita la cornice devastante che la ingloba. Basta silenzi, basta ritardi, basta dimenticanze e distrazioni. C’è molto da fare e si proceda in fretta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino