Vesuvio in fiamme, volontari portano cibo e acqua agli animali | Video

Dopo l’incendio il deserto di cenere. Una estesa pineta di colore grigio e senza più alcuna forma di vita vegetale, è quella che si presenta oggi agli occhi...

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Dopo l’incendio il deserto di cenere. Una estesa pineta di colore grigio e senza più alcuna forma di vita vegetale, è quella che si presenta oggi agli occhi dei visitatori del parco nazionale del Vesuvio. Fiamme alte trenta metri che si spostavano a grande velocità minacciando le abitazioni ed i residenti della zona. Un vero inferno che si avvicinava sempre di più a chi incredulo ancora di quanto stesse accadendo, iniziava ad allontanarsi dalla propria casa in cerca di un luogo sicuro. Oggi, a pochi giorni di distanza dai roghi che hanno avvolto il Vesuvio, restano ancora il terrore e la rabbia per quanto accaduto.

«Abbiamo visto quel muro di fiamme dirigersi verso le nostre case», raccontano i residenti, «senza poter far nulla per opporci. Le scene sono state di panico e di incredulità allo stesso tempo. Non resta più niente di quel bosco e di quella natura distrutta dalla furia delle fiamme. Anche degli animali che prima popolavano queste distese non è rimasto più nulla. In molti sono scappati, ma in troppi sono morti».

Proprio gli animali adesso, sono al centro delle attenzioni di gruppi di volontari ed attivisti che in queste ore stanno provvedendo a portare del cibo a quelle specie ancora rimaste in zona. «Non sappiamo quanti animali e di che specie si siano salvati, ma vogliamo andare in loro soccorso» commenta Silvano. «Non siamo neanche in grado di fare una stima ma pensiamo che siano sopravvissuti in pochi. C’è da dire che tutti i volontari che stanno venendo nel parco sono mossi da uno spirito sempre più propositivo. Hanno portato con loro acqua e cibo e provano a distribuirlo sempre più velocemente. Ci auguriamo solo che le autorità non restino insensibili a questo nostro impegno e che ci possano consentire di proseguire in questa azione di soccorso. Tutti abbiamo subito un grave danno ed è giusto che tutti cooperiamo affinché la situazione possa tornare il più rapidamente possibile alla normalità». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino