Caivano Parco Verde, presidente Commissione parlamentare Colosimo incontra i giovani

La presidente commissione parlamentare: «Lo Stato siamo tutti quanti noi, ognuno portando il proprio mattone nella quotidianità»

Continua la lotta per la legalità al Parco Verde di Caivano. La presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, questa mattina, ha incontrato gli...

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Continua la lotta per la legalità al Parco Verde di Caivano. La presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo, questa mattina, ha incontrato gli studenti dell’istituto Francesco Morano, situato nel rione. Presenti al convegno anche il prefetto Filippo Dispenza, coordinatore della Commissione straordinaria di Caivano, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord Maria Antonietta Troncone, il direttore del Mattino Francesco de Core e il giornalista e scrittore Antonio Mattone

Claudio Salvia, figlio di Giuseppe, ha raccontato la sua esperienza personale fatta di dolore per la perdita del padre, ucciso nel 1981 quando era vicedirettore del carcere di Poggioreale, e di lotta per la giustizia. Claudio Salvia, oggi, è funzionario della Prefettura di Napoli. 

La dirigente scolastica Eugenia Carfora ha moderato l’incontro al quale hanno presenziato tutte le forze dell’ordine con competenza sul territorio.

La presidente Chiara Colosimo si è rivolta agli studenti: «Dovete essere coraggiosi, tenere la testa alta e non fare quella cosa se pensate non sia giusta. Lì sta la sottile differenza tra donne e uomini coraggiosi e liberi e quelli, invece, che sono stati vittime della propria paura. Quelli coraggiosi non muoiono mai». 

Il direttore Francesco de Core ha posto in evidenza l’esempio di don Peppe Diana, Giancarlo Siani e Giuseppe Salvia: «Il coraggio è un atto di libertà e di fedeltà ai valori che si vogliono esprimere. Dobbiamo sempre pensare di credere nei valori che mettiamo in campo nella quotidianità. Atto di coraggio non vuol dire scalare una montagna a mani nude. Atto di coraggio è far rispettare le regole tutti i giorni, sentirsi liberi e rispettare i valori in cui crediamo trasmettendoli all’interno della comunità. Parliamo dello Stato come se fossero solo le istituzioni. Lo Stato siamo tutti quanti noi, ognuno portando il proprio mattone nella quotidianità». 

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Il Mattino