Party blasfemi nel Napoletano, l'ira del vescovo su Facebook

Party blasfemi nel Napoletano, l'ira del vescovo su Facebook
Le croci a testa in giù e un «Papa» ubriaco che sale barcollando le scale della cattedrale simbolo della diocesi dedicata a San Paolino. Dopo il party horror...

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Le croci a testa in giù e un «Papa» ubriaco che sale barcollando le scale della cattedrale simbolo della diocesi dedicata a San Paolino. Dopo il party horror nella chiesa di San Gennaro dell'Olmo a Napoli che ha fatto andare su tutte le furie il cardinale Sepe a saltare dalla sedia è stato il vescovo di Nola Francesco Marino. A due passi da lui si organizzano serate che utilizzano simboli sacri e icone della religione cattolica anche se la location non è una chiesa ma un locale commerciale. Ed è così che ieri alle 17,30 sulla pagina Facebook della Chiesa di Nola è comparsa una lettera aperta ai cittadini di Nola: Si può, contemporaneamente, pregare la croce e offenderla?» si è chiesto Francesco Marino al quale non sono sfuggite le foto dei party postate sulla pagina dell'associazione Assafadì che ha organizzato gli eventi e realizzato i video.

 
Scrive il vescovo: «Sono venuto a conoscenza di feste nel territorio nolano in cui uno dei divertimenti è la derisione e l'umiliazione di un crocifisso rovesciato. Tali feste sono precedute da video promozionali che offendono il Papa e luoghi sacri della città di Nola come la Cattedrale».


Marino chiama in causa anche le autorità per chiedere «di verificare se questo tipo di iniziative risponde ai criteri di legge del buon gusto e del laico rispetto delle confessioni religiose». Non gli sarà sfuggito che per realizzare una delle clip il sedicente Papa si sia affacciato in compagnia di pimpanti «sorelle» anche dal balcone del municipio e che abbia utilizzato il sagrato del Duomo. «Avete davvero bisogno di dileggiare la croce per divertirvi? - scrive il presule ai giovani dell'associazione - proprio qui a Nola, dove voi stessi siete protagonisti a giugno di una festa religiosa famosa in tutto il mondo? Si può, contemporaneamente, pregare la croce e offenderla? Anche l'eresia, che voi usate come logo commerciale e strategia di marketing, è una cosa seria, non un banale drink bevuto con l'illusione di essere anticonformisti» Strigliata anche per i genitori: « La croce, per i cristiani, è simbolo di amore. Il suo rovesciamento significa, di conseguenza, odio. Siete consapevoli che questo tipo di iniziative possono fare del male ai vostri figli?».
 
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Il Mattino