Ci sono anche due graduati della polizia municipale nell’inchiesta sulla Motorizzazione civile. Come in un pozzo senza fondo, dalle migliaia di pagine legate alle cosiddette...
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L’ESTORSIONE
Stando alla ricostruzione dell’accusa, un parente della funzionaria avrebbe in un primo momento denunciato la scomparsa della propria moto, per poi ottenerne la restituzione con il metodo del cosiddetto «cavallo di ritorno»: mille euro nelle mani di un intermediario, che a sua volta si era rivolto a malavitosi del rione Don Guanella. Ma occorreva revocare la denuncia, per poter circolare liberamente con la moto oggetto di un furto: bisognava quindi trovare un espediente per formalizzare la ricomparsa del ciclomotore. Ed è a questo punto che Mattiello e Ucciello avrebbero svolto il ruolo di «istigatori», secondo la ricostruzione della Procura, facendo intervenire due graduati amici, per realizzare una sorta di messa in scena: il finto ritrovamento della moto, la finta restituzione (non potendo ammettere di aver versato soldi al camorrista di turno). E cosa avrebbero ottenuto in cambio i due esponenti della polizia municipale? È uno dei punti controversi dell’inchiesta. A leggere l’informativa, si fa riferimento a un intervento per favorire un parente del luogotenente Moccia nella prova per acquisire la patente. Possibile? Si attende la valutazione di un giudice. Fatto sta che entrambi gli esponenti del corpo di via De Giaxa ora hanno la possibilità di farsi interrogare o depositare memorie difensive, con cui dimostrare - dal loro punto di vista - la correttezza della propria condotta. Stessa posizione per gli altri due indagati in questa storia, i cui nomi spuntano in una lunga trama di intercettazioni. Decisivo il lavoro dei carabinieri del reparto operativo di Caserta guidato dal colonnello Salvatore Sferlazza, si attende una probabile verifica in aula. Al centro dell’inchiesta le attività della cosiddetta «combriccola» delle scuole guida, capaci di organizzare diversi espedienti per favorire oltre seicento esaminandi negli esami di patenti di guida e patenti nautiche. Un mondo - quello della «combriccola» - capace di dialogare con dirigenti della Motorizzazione, della città metropolitana, calciatori del Napoli ed esponenti delle forze dell’ordine: tutti chiamati a raccontare la propria versione, alla luce di intercettazioni, soldi e verbali sospetti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino