Si rinnova e si allarga il patto istituzionale tra il sindaco Luigi de Magistris e i suoi arancioni con le forze politiche in Consiglio metropolitano. Già c'era il Pd...
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Iossa replica pure ad Orfini: «Se opposizione significa dire no e alzare la mano non ci stiamo. Non riesco a capire perché dovremmo uscire da un percorso che dura da 18 mesi in maniera fruttifera e dove c'è un clima di apertura da parte di de Magistris. Posso condividere il giudizio di Orfini sul de Magistris sindaco di Napoli ma non sul de Magistris sindaco della Città metropolitana».
Dunque il semaforo verde di Forza Italia è stato determinante per rinsaldare il Patto, senza trascurare il lavoro diplomatico dello stesso sindaco e del capo di gabinetto Alessandro Nardi. A dare subito la sterzata politica al Consiglio metropolitano di ieri non ha caso ci ha pensato Felice Di Maiolo il capogruppo di Fi. «Noi non siamo mai stati fuori dal patto istituzionale - racconta il sindaco di Mariglianella - solo che abbiamo chiesto un tagliando politico a de Magistris e dopo il Consiglio andato deserto su questo tema c'è stata un po' di criticità. Il sindaco poi è stato ben felice del confronto e c'è stato il chiarimento. Ci sono aperture sull'elezione diretta del sindaco metropolitano, su una maggiore collegialità delle scelte, sul varare un regolamento dell'Aula e sul varo delle commissioni. Il risultato è stato l'approvazione di un bilancio che è vicino ai territori».
Molto soddisfatto naturalmente l'ex pm: «Sono contento dell'approvazione del bilancio è stato un riconoscimento anche del mio lavoro, da Napoli parte un messaggio di coesione importante. Non è un accordo politico, le differenze restano, ma è un bilancio politico». De Magistris precisa il significato di questa affermazione: «Per politico si intende lavorare per la gente e per i territori. E noi abbiamo dato dimostrazione che a Napoli intendiamo fare politica in un altro modo rispetto a quello che si vede in giro».
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Il Mattino