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Per verificare se il Pd campano cambierà volto bisognerà attendere almeno fine mese. Quando il Nazareno dovrebbe, come è nelle sue intenzioni, assestare una sciabolata a un partito fatto «di stranezze nei tesseramenti, capibastone e cacicchi vari», per usare le parole del nuovo segretario che ha elencato i mali da estirpare. E, quindi, per prima cosa: via al commissariamento del Pd di Caserta che è prodromico ad un'uguale operazione sul regionale, la casella cara al governatore De Luca.
Che, non a caso, domenica mattina devono essergli fischiate le orecchie e ieri se ne esce con una battuta sarcastica sul nuovo corso del partito. «Vedo un periodo di grande effervescenza e di grande allegria davanti a noi...», rimarca ieri mattina quando i giornalisti gli chiedono un commento sull'elezione di Elly Schlein. Mentre il Gaetano Manfredi che certo non è un iscritto democrat, alla stessa domanda, dà ampi segnali di apertura: «È una grande opportunità. Ora bisogna costruire, ci vuole un'offerta politica inclusiva, ampia, larga e che soprattutto parli a tutto il Paese e che dia una risposta concreta ai bisogni dei tanti cittadini che oggi si sono allontanati dalla politica e che invece vogliono risposte concrete».
D'altronde questo congresso ha disegnato una nuova geografia del Pd campano, mettendo all'angolo il gruppo deluchiano sostenitore della mozione Bonaccini. Con l'imperativo di mettere da parte i nomi più usurati e metterne in pista di nuovi.
Resta da capire ora se da Roma, dopo l'elezione della segreteria, si procederà davvero a carroarmato sul partito campano. «In 15 anni ogni segretario all'insediamento ha detto che il partito sarebbe stato pulito dalla incrostazioni e tutti applaudono compreso le incrostazioni. E dopo sei mesi tutto rimane uguale», ha rimarcato, nell'intervento conclusivo dell'assemblea di domenica, Michele Grimaldi, candidato sindaco Pd-M5s di Scafati, nel salernitano. Vedremo quindi a fine mese se si procederà davvero al commissariamento di Caserta dopo lo scandalo delle tessere gonfiate (che ha fatto imbufalire lo stesso Bonaccini) e poi a quello regionale, dove prima del congresso, si era deciso di far sedere Rosetta D'Amelio.
Non a caso da ieri iniziano a circolare improvvisamente, sull'asse Napoli-Roma, già i nomi dei possibili commissari del partito regionale. Dall'ex ministro Peppe Provenzano a Francesco Boccia, proprio commissario del partito sino a un mese fa. Ma non saranno loro perché entrambi in corsa per il posto di vicesegretario o capogruppo. Ma questo la dice sul fatto che è stata impressa un'accelerazione all'operazione Campania che la Schlein aveva in testa un minuto dopo la sua vittoria.
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