Pd, lo strappo del sindaco Cuomo: «Basta con gli attacchi dei dirigenti, mi autosospendo»

Pd, lo strappo del sindaco Cuomo: «Basta con gli attacchi dei dirigenti, mi autosospendo»
«Ora basta: mi autosospendo dal Pd», dice infuriato Enzo Cuomo, ex senatore Pd e attuale sindaco di Portici, dopo aver appena comunicato la decisione al suo circolo...

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«Ora basta: mi autosospendo dal Pd», dice infuriato Enzo Cuomo, ex senatore Pd e attuale sindaco di Portici, dopo aver appena comunicato la decisione al suo circolo democrat e al gruppo consiliare in Municipio. E sino a quando? «Poi si vedrà...».


A farlo uscire dai gangheri è lo strascico polemico di qualcuno, ai vertici del suo partito, per il video di auguri postato alla vigilia di Capodanno a bordo di una piscina ai Caraibi (registrato un mese prima). «Ritengo che un sindaco non abbia nulla di sovra o sottonaturale, può andare in piscina, al mare o in montagna e fare sport. Credo - ragiona Cuomo - che debba vivere la propria vita in normale: deve essere giudicato per come amministra e non per come fa gli auguri sulla sua pagina fb. Perché ogni tanto, in un giorno particolare, un gesto di goliardia ci sta». Eppure nel Pd qualcuno si è rizelato. «Mi sento molto più offeso da questo finto moralismo e da questa ipocrisia crescente che dagli insulti di gente che ha inteso esprimere così il proprio rancore sociale. D'altronde è segno dei tempi: io - dice - ho cominciato la mia attività politica in una direzione regionale in cui il segretario era Gargani e partecipavano De Mita, Mancino e Gerardo Bianco. E quando finimmo la prima riunione credevo mi chiedessero i soldi per la lezione a cui avevo assistito. Oggi invece - aggiunge - il mio partito parla per bocca di Ederoclite. Mi dovrebbe rappresentare lui... Figuriamoci».
 

Il sindaco ce l'ha con il presidente provinciale del Pd di Napoli che in un'intervista a «Cronache di Napoli» gli intima: «Deve chiudere scusa». Ed il sangue, come si suol dire, è andato alla testa del sindaco quando ha letto. «Non so a chi e per cosa dovrei chiedere scusa. Mi sono candidato tre volte a sindaco nella mia città presentando programmi seri ed attuandoli concretamente. A differenza - continua il primo cittadino - di dirigenti di partito che dovrebbero rappresentarmi. Per me hanno sempre parlato i risultati e i giudizi degli elettori. Per questi dirigenti invece non abbiamo mai avuto alcuna verifica sul campo della bontà del proprio operato. Ma - infilza - a vedere i risultati del Pd napoletano negli ultimi anni e nelle recenti elezioni qualche dubbio emerge». E di una marcia indietro sulla sospensione non se ne parla proprio. «Ho già comunicato al segretario del circolo a cui sono iscritto ed al gruppo consiliare la mia decisione di autosospendermi dal Pd visto l'imbarazzo in cui si è trovato il presidente provinciale dopo il mio video. Non vorrei - aggiunge sarcastico Cuomo - che i risultati negativi, che purtroppo da anni si ripetono con una certa sistematicità, dovessero ripetersi proprio per colpa mia». Infine Cuomo si sofferma sulla fuga dai partiti, a cominciare dal Pd. «A Portici in 400 sono venuti in sezione a ritirarsi la tessera. Qui - aggiunge - c'è partecipazione ma riconosco come ci sia un problema di militanza. Ormai la partecipazione si focalizza in maniera diversa: i cittadini si schierano su specifici temi ben focalizzati da movimenti, associazioni o liste civiche che non dai partiti in senso stretto». E per quanto tempo resterà sospeso? «Poi si vedrà. Faccio il sindaco e sono in aspettativa senza stipendio. E quando sarà torno al mio lavoro. Ma sono stanco - chiude con un'ultima frecciata - di chi nel Pd cavalca il rancore sociale o, a secondo di come conviene, s'inchina al potentato di turno. Due modi ugualmente maldestri di fare politica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino