Si mobilita piazza Mercato: poesie affisse alle transenne, disegni sulle saracinesche tristemente abbassate e «raccolta firme per sbloccare i cantieri Unesco fermi da 7...
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POESIE E PROTESTE
Versi appesi alle transenne del cantiere-immondezzaio. Letture collettive. Disegni artistici sulle troppe saracinesche abbassate di piazza Mercato, dove il sogno dell'Unesco è diventato una trappola negli ultimi mesi: «Il senso di questa manifestazione - spiega Rosa Mancini, organizzatrice di «Segni in versi» - è utilizzare l'arte per portare questo luogo al centro dell'attenzione. L'arte come protesta, perché questi cantieri hanno portato degrado. La burocrazia toglie bellezza a piazza Mercato. Stiamo leggendo poesie vincitrici di un contest nazionale». «Se, come spiegato dall'assessore, la risistemazione delle fogne - spiega Claudio Pellone, presidente del Centro Commerciale Naturale Antiche Botteghe Tessili - è il nodo centrale del blocco dei cantieri, emerge una perplessità sul piano esecutivo originale, che evidentemente era fallace. Quando si va a bando il progetto dovrebbe essere perfetto. La variazione ai sottoservizi non è di lieve entità. La situazione non è facile».
LE RACCOLTE FIRME
Due gazebo ad accogliere i cittadini indignati. Uno al Carmine, con Ciro Cinquegrana, consigliere della II Municipalità: «Sono stati detti fiumi di parole, ma il cantiere sta così da un anno e mezzo - spiega - È incustodito, con le fogne aperte, ed è un problema economico e igienico sanitario. Abbiamo raccolto 400 firme in una mattinata. Il problema riguarda dei sottoservizi che non erano censiti. Ma il dirigente Unesco D'Angelo è piuttosto evasivo nelle risposte: in parlamentino ci disse che i lavori sarebbero iniziati entro dieci giorni, ma da allora sono passati 3 mesi. Anche il campanile del Carmine è ancora bardato». All'altro gazebo si trova Giuseppe Brandolini, segretario dell'associazione Promozione Sociale piazza del Carmine: «La nostra è una iniziativa diversa - dice - Abbiamo raggiunto quasi 200 firme, ma faremo altre manifestazioni. Bisogna sbloccare i cantieri». Non distante da Brandolini c'è un cittadino, Rosario Astuto: «Mia figlia Conny soffre d'asma - racconta - e abito di fronte ai basoli sollevati. Lei sta male da sette mesi tutti i giorni, a causa della polvere del cantiere». «Nel corso dei lavori - aggiunge Chirico - la direzione tecnica comunale si è trovata di fronte ad un sistema fognario al collasso e che ha necessitato di interventi costosi e non prevedibili, ecco perché sono stati fermati i lavori: per rimodulare il progetto. Il Comune ha superato la problematica economica recuperando 3 milioni dalla Città Metropolitana. Cumuli di macerie, sversamenti abusivi, polvere e topi. Serve una task force che permetta la ripresa dei lavori in pochi giorni». Il restyling, bloccato dalla burocrazia, qui in piazza Mercato sta diventando per molti un rimorso.
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Il Mattino