Pietro Ioia arrestato a Napoli oggi, chi è l'ex spacciatore di Forcella nominato garante dei detenuti da de Magistris

Pietro Ioia arrestato a Napoli oggi, chi è l'ex spacciatore di Forcella nominato garante dei detenuti da de Magistris
«Il garante comunale dei detenuti è una figura non prevista dalla legge. Esiste il garante regionale dei detenuti. La nostra amministrazione è stata sempre...

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«Il garante comunale dei detenuti è una figura non prevista dalla legge. Esiste il garante regionale dei detenuti. La nostra amministrazione è stata sempre molto sensibile al tema delle carceri e delle vite di chi è privato della libertà personale e di chi lavora negli istituti penitenziari. Decidemmo, accogliendo anche le richieste di associazioni sensibili su questo tema, di istituire il garante comunale dei detenuti. Facemmo un bando pubblico per conferire l’incarico, senza previsione di compenso». Racconta così l'ex primo cittadino Luigi de Magistris, commentando l'arresto di oggi di Pietro Ioia, garante dei diritti delle persone private o limitate nella libertà personale del comune di Napoli. 

Chi è Pietro Ioia?

Ex detenuto, 63 anni, nato nella Sanità e cresciuto a Forcella. Iniziò a delinquere in una piazza di spaccio. Famoso per essere stato uno dei primi a denunicare quella che è stata definita la “Cella zero”, ovvero una stanza del carcere di Poggioreale in cui, secondo i detenuti, avvenivano violenti pestaggi ai loro danni.

Nel 2019 fu nominato garante dei detenuti sotto de Magistris: «Dopo una riflessione in giunta, scegliemmo Ioia per dare un segnale di fiducia soprattutto al principio costituzionale della funzione rieducativa della pena. Ioia, pregiudicato per fatti gravi in anni passati, aveva pagato per i crimini commessi, ma aveva da tempo cambiato vita dedicandosi proprio al riscatto culturale e al recupero sociale e umano delle persone che hanno sbagliato».

Allora, la nomina scatenò diverse proteste da parte dei sindacati che insorsero contro la scelta del sindaco proprio per il passato di Ioia condannato a 22 anni di reclusione per narcotraffico e scarcerato nel 2002. Eppure, Pietro Ioia aveva pagato il conto con la giustizia e dopo il carcere cominciò una battaglia per migliorare le condizioni di vita nelle carceri.

«Pensavamo che fosse una persona adatta per comprendere il dramma del carcere ed essere un punto di riferimento per chi volesse cambiare nella vita scegliendo la legalità. Come altri, diversi ne conosciamo a Napoli, che da criminali sono divenuti, con successo, testimoni di una vita che può cambiare, nella cultura, nelle professioni, nel sociale». 

Divenne presidente degli “ex detenuti napoletani organizzati”, punto di riferimento per famiglie e recclusi. Nel 2017 partecipò, anche, come location manager alla docuserie Sky “Camorriste 2”.

Ma questa storia di riscatto si è conclusa con un epilogo amaro. Secondo l'accusa avrebbe fatto accedere alle carceri per consegnare droga e cellulari ai reclusi di Poggioreale, alimentando il commercio illegale anche all'interno dell'istituto. Tra gli episodi documentati dai carabinieri di castello di Cisterna c'è anche la consegna di 10mila euro di hashish, operata da Ioia, nel dicembre del 2021, durante un colloquio. Secondo quanto emerge dalle indagini, Ioia ha consegnato la droga ai detenuti Nicola Donzelli e Antonio De Maria, entrambi arrestati, i quali hanno provveduto a cederla ad altri carcerati. 

Il rapporto con i sindaci

Ioia delude le aspettative non solo di de Magistris, ma anche del sindaco Gaetano Manfredi, che aveva confermato il suo ruolo. «Se Ioia, che nel frattempo da circa un anno è stato anche confermato dalla nuova amministrazione, ha commesso i fatti gravi per cui è stato attinto da ordinanza di custodia cautelare vuol dire che avrà non solo sbagliato nuovamente, ma tradito la fiducia di due amministrazioni comunali e anche dei detenuti che avevano riposto in lui la fiducia che potesse essere un riferimento sensibile, per la sua esperienza carceraria, nella tutela dei più deboli e dei diritti non di rado negati a chi è privato della libertà personale», continua de Magistris.

«È un fatto estremamente grave» commenta invece il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. «Ioia era stato individuato precedentemente come garante e noi non eravamo intervenuti su questa nomina, ma adesso provvederemo subito alla revoca. È molto grave che chi deve tutelare i detenuti possa essere oggetto di un'inchiesta giudiziaria». 

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Il Mattino