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«Leggere il commento al testo di “Quando” mi ha rimandato a “odi et amo”, la lirica che Catullo dedica a Lesbia», argomenta Giulia. Da Pino Daniele a Catullo e Dante, il passo è più breve di quanto si dica. Il Pontano ha ospitato ieri in un gremito Salone degli Specchi la presentazione del libro “Pino Daniele, Note a margine” (Giannini Editore) del giornalista-scrittore Gennaro Di Biase, che ha dialogato con gli studenti. Un evento all’insegna della «multidisciplinarietà», ha spiegato la preside del prestigioso liceo di Corso Vittorio Emanuele Emma Armentano: «Il libro di Di Biase ha permesso agli studenti di conoscere Pino e interagire con la lingua napoletana, in disuso nelle sue forme corrette. L’aspetto fondamentale dell’iniziativa è stato consentire agli alunni di compiere ricerche interdisciplinari: aiutano a sviluppare il senso critico alla base del futuro professionale e servono a comprendere che la grande cultura è alla base della vita quotidiana. Dopo la lettura del libro, i ragazzi hanno creato ricerche e collegamenti, spaziando, come suggerito dal testo, dalla filosofia napoletana allo stoicismo senechiano».
«Il Pontano - aggiunge il presidente Pasquale Antonio Serra - ha ospitato anni fa il produttore di “Terra mia”. Il nostro legame con Pino dura negli anni». Alcuni alunni (Fabio Cito, Enia Scaglione, Allegra de Martino, Alfonso Basso) hanno declamato i testi di Pino, accompagnati al piano da Francesco Capello e Ania Cecilia dell’Artist Factory. Altri liceali (Anna Carla Romano, Flavia Vittoria, Michele Bucci, Gabriele Ragosta, Giulia Cecere, Maria Di Giuseppe e Federica Santoro) hanno prodotto le ricerche, creando link tra i testi di Pino e Kant, Dante, Verga o altri classici dell'umanesimo.
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