Napoli | «Pista ciclabile pericolosa e incompleta», i pm chiedono il processo per tre dirigenti del Comune: truffa e frode

Napoli | «Pista ciclabile pericolosa e incompleta», i pm chiedono il processo per tre dirigenti del Comune: truffa e frode
Dovranno difendersi da una sfilza di accuse, per aver dato il via libera a una delle opere urbane più discusse negli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno





Dovranno difendersi da una sfilza di accuse, per aver dato il via libera a una delle opere urbane più discusse negli ultimi anni: la pista ciclabile. O meglio: la famigerata pista ciclabile, a giudicare dalla ridda di voci - tra sostenitori e contrari - provocata da quel tratto di strada riservato agli amanti delle due ruote in città.



Pochi giorni fa - ormai la notizia è ufficiale - la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di tre dirigenti del Comune e del titolare della ditta che ha creato la pista, sulla scorta di un doppio ragionamento: così com'è, l'opera non va bene. Anzi: «È pericolosa per loro (quelli in sella con caschi e completini da Pantani); per i pedoni (spesso disorientati dallo sfrecciare delle biciclette); e per gli autisti di mezzi a motore (costretti a districarsi in zone promiscue, cioé ibride, tra appassionati delle due ruote, auto e scooter); la pista ciclabile, così com'è non rispetta il progetto iniziale, tanto da rappresentare un'opera incompleta - dicono gli inquirenti -, un fatto irrealizzato. Detto con le parole dei pm, si ipotizzano i reati di omesso collocamento di segnali, di attentato alla sicurezza dei trasporti, falsità ideologica, ma anche di frode in pubbliche forniture e truffa. Accuse per le quali, a vario titolo, la Procura chiede il processo a carico di Vincenzo Fusco, direttore dei lavori legati al progetto mobilità ciclistica dell'assessorato Ambiente; di Simona Fontana, funzionario comunale e collaudatore del progetto; di Luigi Ugramin, dirigente del servizio parchi del comune di Napoli; e a carico dell'imprenditore Umberto Ianniello, della Ianniello costruzioni, che ha realizzato i lavori del perimetro finito sotto i riflettori.



CONTINUA A LEGGERE

SUL MATTINO DIGITAL
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino