Pizza a domicilio a Napoli, De Luca non scioglie le riserve: «Abbiamo dato duemila euro ai pizzaioli»

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«Stiamo ragionando in queste ore sulla possibilità di anticipare l'attività di consegna a domicilio, ma la decisione la prenderemo sulla base della...

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«Stiamo ragionando in queste ore sulla possibilità di anticipare l'attività di consegna a domicilio, ma la decisione la prenderemo sulla base della situazione dell'epidemia, non sulla base di pressioni di questo o di quello. Dobbiamo avere la forza di resistere a tutte le pressioni». Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook. «Una delle principali sollecitazioni che abbiamo ricevuto - ha aggiunto De Luca - riguarda il cibo d'asporto, il trasporto a domicilio di generi alimentari, cibo, pizze. Non lo abbiamo consentito fino ad oggi non per particolare cattiveria. In un comune dell'Avellinese, a Lauro, è accaduto che un negozio di generi alimentari ha fatto la distribuzione domiciliare. Abbiamo verificato che tutta la famiglia che gestiva quell'attività era contagiata. Abbiamo dovuto mettere in quarantena tutto il paese».




De Luca ha sottolineato che «è responsabile capire che la Campania è complicata, abbiamo la fascia interna della regione dove non abbiamo una grande densità abitativa ma abbiamo poi interi territori con concentrazione di abitanti spaventosa. Un'ordinanza deve tenere conto della diversa configurazione dei territori. Abbiamo limitato il trasporto domiciliare perché era complicato garantire che avvenisse in condizioni di sicurezza. Ma lo abbiamo fatto anche accompagnando questo divieto con una misura di aiuto: la Regione Campania, non mi risulta ce ne siano altre, ha dato un contributo di duemila euro a tutte le attività impedite dal contagio, le pizzerie sono tra queste».
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Il Mattino