Si parla tanto della polemica a distanza tra Luigi De Magistris e Roberto Saviano, tra la Napoli rinata, a detta del sindaco, e alle prese con gli atavici mali, denunciata dallo...
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Il successo di share ha trasformato Gomorra in una griffe culturale per le nuovissime generazioni. purtroppo "Gomorra - la serie" ha una parte di responsabilità in quello che sta accadendo a Napoli, perché propone un modello culturale sbagliato e solo esempi negativi neanche affrontati dalle istituzioni specialmente dalla politica . È una serie all'americana dove i camorristi sono belli, forti, uccidono e non hanno paura di essere uccisi. Ma vogliamo davvero questo? O forse, caro Saviano, sarebbe opportuno lavorare di più sulla cultura della città? Come ho spiegato e scritto nel mio libro non ho mai avuto nulla contro Saviano. Anzi, quando uscì il suo libro ne ero tifoso accanito. Mi piaceva la sua forza e la sua verità. Poi qualcosa in lui è cambiato: è entrato a far parte del presepe di quelli che non sbagliano mai. Il partito di "nessuno tocchi Saviano" è tra i più forti in Italia: impossibile tentare di ragionare su posizioni diverse dalle sue perchè si diventa, automaticamente, complici della camorra. Ma così non si va da nessuna parte: anzi, si alimenta il gioco di chi fa ciò che vuole dell'immagine di Napoli. E così, sotto l'alone di intoccabilità, si possono coprire operazioni commerciali, molto redditizie, che dell'idea distorta di questa città hanno fatto una moda, una firma. Questo io rifiuto in modo categorico: che la narrazione prevalente, con il benestare di intellettuali e gruppi di potere, mortifichi quanto di buono accade nelle periferie. Durante il mio mandato da presidente dell'VIII Municipalità ho visto molte cose cambiare: operazioni di polizia che hanno debellato le piazze di spaccio, la creazione di uno sportello anticamorra, la reazione di molti cittadini ed esercenti alle intimidazioni, il lavoro di associazioni e parrocchie. Oggi la criminalità organizzata, che pure è attiva, non è così più forte.
Il Mattino