Azione Campania, i veleni del partito: «Assurdo stoppare i congressi locali»

Casciello e Russo contro Sommese: «Tessere false solo a Napoli, Calenda intervenga sul segretario»

Mara Carfagna e Carlo Calenda
Veleni su veleni. Con una guerra, nemmeno tanto sotterranea e anzi pronta a deflagrare, tra le fila campane di Azione, il partito di Carlo Calenda. In mezzo l’accusa di un...

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Veleni su veleni. Con una guerra, nemmeno tanto sotterranea e anzi pronta a deflagrare, tra le fila campane di Azione, il partito di Carlo Calenda. In mezzo l’accusa di un tesseramento farlocco nel napoletano che, a cascata, ha inficiato anche i congressi nelle altre province. Congelando tutti i vertici. E innescando polemiche tra i dirigenti contro la leadership di Giuseppe Sommese, consigliere regionale e attuale segretario campano. Che ora, grazie al blocco, rimane ben saldo alla poltrona. Insomma le solite accuse di brogli di ras e capibastone che fanno incetta di tessere come ci ricordano i vari congressi del Pd. Ma stavolta nella bufera si ritrova il partito dell’ex ministro che in Campania si ritorva una mina pronta ad esplodere. 



«Sono mortificato e indignato per il blocco dei congressi nelle quattro province. A Salerno, come a Benevento ed Avellino, a differenza di Napoli, non c’è stata alcuna denuncia. Pietro Sabbarese ha rilevato alcune irregolarità a Napoli dove ci sono persone che non si sono mai iscritte ad Azione: un fatto gravissimo», tuona Gigi Casciello, attuale segretario provinciale di Salerno e membro della direzione nazionale del partito. Poi intinge una freccia nel veleno e la lancia: «Non so invece a Caserta dove Luigi Bosco si è autosospeso dal partito per una vicenda giudiziaria su cui bisogna attendere i giudizi della magistratura». Per Casciello, insomma, andava sospeso solo il congresso di Napoli e non in tutta la Campania. Ma dietro alla vicenda dei congressi c’è una doppia anima del partito campano di Calenda: uno legato a Vincenzo De Luca, l’altra che si muove secondo i canoni di Azione. Diarchia che ora viene di nuovo alla luce. 

«I congressi potevano essere occasione di confronto reale ma il segretario regionale non ha mai ritenuto di confrontarsi con i territori. Lamentiamo inoltre una mancanza di iniziativa politica reale se non quella di assecondare in maniera eccessiva e pedissequa i desiderata del presidente della Regione. Avevo deciso di non intervenire pubblicamente ma quando leggo che il segretario dichiara di essere soddisfatto del blocco dei congressi e lui stesso verificherà la legittimità del tesseramento: mi viene da ridere, è compito della commissione di garanzia», aggiunge Casciello, ex parlamentare di Forza Italia. 

Ma i malesseri non sono solamente nelle province ma anche a Napoli. «La sospensione dei congressi per irregolarità del tesseramento richiede una rapida e attenta verifica delle responsabilità. Cominciando anzitutto dalle questioni poste da Sabbarese nel suo esposto alla commissione di garanzia e che riguardano l’area metropolitana di Napoli», attacca Peppe Russo, ex capogruppo dem in Regione e attuale presidente campano di Azione che si riferisce all’esposto che ha innescato il caso. E aggiunge: «Il segretario Sommese esprime soddisfazione per il provvedimento? Francamente non capisco le ragioni di tutto questo ottimismo. Anzi - continua Russo - comincerei a riflettere con più serietà di tutte le possibili ed inevitabili conseguenze che questa condizione può determinare nell’opinione pubblica e nei tanti e sinceri militanti di Azione. Peccato perché si è persa un’occasione di ascolto e di confronto che allo stato delle cose non erano più rinviabili per la crescita stessa di Azione Campania». 

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Il Mattino