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Sono tre i posti di polizia annunciati dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi negli ospedali di Napoli: al Cardarelli, all'Ospedale del mare e al Pellegrini. «La decisione del ministro è sicuramente un deterrente importante contro le aggressioni e le azioni violente avverte Emilio Bellinfante, 57 anni, dal 2017 primario del pronto soccorso del Pellegrini, ospedale di frontiera dove lavora da 17 anni - ma non è solo con questa misura che si riuscirà a garantire la sicurezza nelle prime linee e soprattutto arginare l'abbandono di tanti colleghi che vanno via appena se ne presenta l'occasione».
L'idea di Bellinfante è che occorra intervenire anche su tutto quello che sta attorno ed alimenta i super afflussi di pazienti. Innanzitutto garantire dotazioni di personale adeguati ai carichi di lavoro incidendo sulle attese, il caos, lo stress. Una spirale che sta desertificando i servizi con gravi ripercussioni sulla tenuta delle reti dell'emergenza. «Il rafforzamento delle misure di sicurezza consentirà di lavorare con minore stress - aggiunge il clinico - ma il disagio e la lacerazione del rapporto di fiducia medico-paziente è profondo e va sanato con riforme più ampie. Bisogna agire sui tagli degli ultimi venti anni in cui la Salute è stata considerata un costo anziché un investimento per la collettività».
I numeri parlano da soli: in Italia ogni giorno 7 medici abbandonano il servizio sanitario pubblico per andare nel privato, i concorsi per le aree critiche in larga parte vanno deserti e i camici bianchi quando rispondono e vengono assunti poi lasciano dopo pochi mesi appena si presentano alternative in altre discipline e reparti. «È fondamentale ricucire la lacerazione del rapporto di fiducia che lega il curante e il paziente sostiene Bellinfante - avere più medici e infermieri in un pronto soccorso consente di dedicare più tempo al malato che vuole essere rassicurato e che esplode se attende ore in un ambiente caotico e frettoloso mentre lui sta male».
Lavorare al Pellegrini, nel cuore di un quartiere popolare di Napoli consente di avere un punto di vista approfondito sul fenomeno della violenza agita ai danni del personale: «Al netto di fenomeni che nascono all'interno di sub culture e di famiglie abituate a delinquere spiega - il dato più avvilente è notare come ci sia un contagio anche tra persone di più elevata cultura e cosiddette perbene.
Il Mattino