Non luogo a procedere, perché i fatti non sussistono. E' una formula ampia quella con il giudice dell'udienza preliminare ha disposto il proscioglimento nei...
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Ha avuto un iter complesso la vicenda giudiziaria che ruota attorno a questa villa, grande e sfarzosa, immersa nel cuore residenziale di Marano. Per i magistrati l'imprenditore avrebbe fatto da prestanome e la villa sarebbe stata un modo per ripulire soldi del clan Polverino. Indagini patrimoniali avevano portato gli inquirenti a questa ricostruzione. Di qui una prima richiesta di sequestro respinta dal gip e il ricorso con indagini che nel frattempo si arricchirono delle dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, Roberto Perrone e Teodoro Giannuzzi, e di intercettazioni. Ma tutto questo non è bastato a sostenere le accuse contro il boss Polverino, sua moglie e l'imprenditore proprietario della villa. Per conoscere i motivi della decisione bisognerà attendere il deposito della sentenza previsto tra trenta giorni. Intanto alla villa, che fu sequestrata nel novembre scorso con provvedimento confermato anche dal Riesame, sono stati tolti i sigilli: dissequestrata. Era stata data in affitto alla moglie di Polverino per pochi mesi circa un anno dopo l'acquisto, poi affidata a una associazione che adesso non potrà più utilizzarla.
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Il Mattino