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«Hanno chiesto la mia testa con congiure e altre vigliaccherie, come si faceva nel Medioevo». Sta scatenando un putiferio il post pubblicato ieri su Facebook dal comandante della polizia municipale di Pomigliano, Luigi Maiello, protagonista di una raffica di operazioni antiabusivismo e antimafia. Maiello ha annunciato che oggi si recherà in procura a denunciare «politici, imprenditori e vari personaggi locali che durante questa campagna elettorale stanno minacciando la sua rimozione e quella dei dirigenti dell’ufficio tecnico e della segreteria generale del Comune creando un pesantissimo clima intimidatorio».
Nella città delle grandi fabbriche metalmeccaniche Stellantis, Leonardo e Avio Aero si voterà il 14 maggio a causa delle dimissioni di 13 dei 24 consiglieri comunali, dimissioni che hanno determinato la caduta prematura, dopo poco più di due anni di mandato, del sindaco di centrosinistra Gianluca Del Mastro e che erano state precedute da quelle del vicesindaco e segretario cittadino del Pd, Eduardo Riccio, ritenuto uno dei principali ispiratori dell’ammutinamento. Maiello è un fiume in piena. «Voglio dire – il post del comandante della municipale - agli speculatori, ai signorotti del malaffare, ai corrotti e ai servi della criminalità che vi combatterò sempre e che, come sempre, alla fine perirete».
Il riferimento è ai venti cantieri, molti quelli aperti nel centro storico, per la costruzione di 300 appartamenti che il comandante Maiello ha fatto sequestrare dalla magistratura tra il 2020 e il 2021. Alloggi le cui autorizzazioni furono rilasciate dal Comune ai sensi della legge regionale Piano Casa prima delle elezioni che nell’autunno del 2020 designarono il nuovo sindaco Del Mastro. Secondo l’indagine avviata da Maiello, poi confermata dalla magistratura inquirente, i cantieri sequestrati presentano illeciti sia sul fronte dei permessi comunali che dei volumi realizzati o da realizzare.
C’è però un’altra questione in ballo. Risale al settembre dell’anno scorso, quando il comandante fece chiudere tutte le ditte di onoranze funebri di Pomigliano, Castello di Cisterna e Casalnuovo con un serie di interdittive antimafia della prefettura. «Se vogliono la mia testa – incalza il colonnello dei vigili - devono avere il coraggio di venirsela a prendere. Vogliono farmi fuori? Sinceramente ne ho piene le scatole, per non dire altro. Io ho già informato le autorità preposte». La denuncia di Maiello è pronta. Sarà consegnata stamane ai magistrati. «La cosa pubblica non è privata, è dei cittadini – il messaggio del casco bianco – loro sono i veri azionisti della società. A me dei soldi non importa e sono abituato a fare le guerre».
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Il Mattino