Pompei, da restauri terme affiorano nuovi pavimenti: l'annuncio sui social

Pompei, da restauri terme affiorano nuovi pavimenti: l'annuncio sui social
«Pompei, Terme centrali. Nei restauri in corso affiorano nuovi pavimenti». La foto inedita della nuova scoperta, pubblicata dal direttore generale del Parco...

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«Pompei, Terme centrali. Nei restauri in corso affiorano nuovi pavimenti». La foto inedita della nuova scoperta, pubblicata dal direttore generale del Parco Archeologico Massimo Osanna in anteprima sul suo Instagram, ha fatto «infuocare» i social.  Il pavimento riportato alla luce, dallo scatto che porta la firma del professor Osanna, mostra come la sua bellezza sia rimasta intatta nonostante i due secoli di sepoltura sotto la cenere e i lapilli del Vesuvio. La «regina» dell'archeologia continua, a sorpresa, ad incantare il mondo. Dopo l'annuncio di febbraio, sempre attraverso Instagram, del professor Osanna, dell'avvio «dei restauri delle Terme centrali. Un altro pezzo di Pompei mai vista che sarà presto riaperto al pubblico!», la nuova rivelazione social ha fatto «impazzire» i social-turisti. Boom di like sulle foto inedite delle Terme centrali scattate dal professor Osanna che si dimostra sempre più «archeo-social» e questo fa «innamorare» della città delle meraviglie i turisti del web. 


Nel 62 dopo Cristo l'asse economico-sociale di Pompei si sposta verso via di Stabia. In quest'area nasce il progetto di un nuovo complesso termale, che sostituiva l’intero isolato della IX Regione che, però, non fu mai completato. L'eruzione del 79 dopo Cristo, infatti, lasciò incompiuto questa grande complesso di bagni pubblici, in sostituzione delle Terme stabiane. La particolarità di questo enorme complesso termale è che  non prevedeva sezioni separate per gli uomini e per le donne. Un sistema efficace ne assicurava il riscaldamento degli ambienti: ma al momento dell'eruzione mancavano ancora le fornaci, e non erano stati organizzati il giardino con porticato a pilastri, la palestra, la piscina. Ai lati dell'entrata principale, su via di Nola, due piccoli ambienti dovevano fungere da biglietteria e da deposito degli oggetti di valore. Molto presto tutto questo, ed altro, sarà aperto al pubblico. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino