Dopo il tam tam sui social che ha giustamente condannato la giovane turista per avere calpestato la città archeologica e dopo la denuncia del nostro quotidiano è...
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Il direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Massimo Osanna ha ancora condannato fermamente il barbaro gesto e precisa che lo spazio violato è interdetto al pubblico. «In seguito all'irresponsabile gesto della giovane turista salita sul tetto delle Terme Centrali per scattare alcune foto personali, immortalata da un visitatore, la direzione del Parco Archeologico di Pompei, nello stigmatizzare l'atto incivile e pericoloso per la stessa persona e per la tutela del monumento, sottolinea che l'accesso alla coperture delle Terme è interdetto al pubblico con adeguata segnalazione, come avviene in tutti gli spazi archeologici chiusi al pubblico e secondo il regolamento degli Scavi presente agli ingressi del Parco. Questo atto deplorevole - sottolineano dalla Soprintendenza - invita ancor di più a rispettare le norme generali di visita al sito e il giusto distanziamento anti-Covid, anche in virtù delle ultime indicazioni governative. Anche in questo caso, la direzione del Parco avvia un'indagine, in collaborazione con le autorità competenti, affinché si possa individuare la protagonista dell'atto, attraverso ogni mezzo a disposizione e per assicurare, il più possibile, il pieno rispetto del patrimonio archeologico di Pompei da abusi di questo genere».
Dall'angolazione di via Stabiana in cui è stata scattata la foto che immortala la turista maleducata, si capisce chiaramente che, mettendo a repentaglio la fragilità del monumento e l'incolumità propria, la donna scala il tetto delle Terme Centrali per effettuare lo scatto di un selfie proibito. L'immagine da brividi, di certo, è stata postata su Instagram, o meglio la ragazza ne avrà fatta una stories oppure un video per Tik Tok, facendole conquistare migliaia di like da vera star del web. Il tutto a spese del gioiello del patrimonio culturale italiano. Il complesso termale, aperto al pubblico dal 25 novembre dello scorso anno, è dotato di una scalinata, naturalmente vietata ai turisti. È da lì che la ragazza è salita. Anche questa circostanza è al vaglio del direttore generale Osanna e della magistratura oplontina. Perché nelle Terme non c'era nessuno a custodire l'integrità vietando la turista arrampicatrice di calpestare le antiche vestigia? E se la donna fosse precipitata nel vuoto di chi sarebbe stata la responsabilità? I carabinieri del posto fisso degli Scavi di Pompei stanno lavorando anche su questo parallelo filone investigativo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino